RACCONTI & OPINIONI

La storia di due ragazzi nigeriani, Julius e Fransisca, la solidarietà attiva di un paese a difesa della loro integrazione


Giaveno, ItaliaSuccede nell’Italia delle ronde di Chiavari, e mentre un po’ ovunque in Europa la crisi sta portando all’esplosione dei peggiori istinti razzisti, che un paese si mobiliti per riconoscere la cittadinanza onoraria a due immigrati, perdipiù clandestini. E’ questa la storia di Giaveno, in provincia di Torino. I due, che sono sposati, vivevano da 7 anni in Libia: poi la guerra e, come per tanti altri, i militari di Gheddafi a imporgli di salire sulle barche per “aggredire” l’Italia. Ogni arma è lecita, purtroppo, nei conflitti. E l’Italia a forza di gridare all’invasione – mai avvenuta – delle nostre coste, si è resa ricattabile. Di questo hanno fatto le spese persone come Julius e Fransisca, che – come sottolinea la petizione – sono state per anni pedine inconsapevoli di un gioco molto più grande di loro, quello tra la Libia e l’Italia. Una volta arrivati in Italia, oltretutto, non a tutti è stata garantita una soluzione. Nonostante negli ultimi mesi un po’ a tutti i profughi dalla Libia stanno arrivando proroghe allo status di protezione umanitaria – almeno in alcune regioni, come il Lazio – ci sono anche storie come queste, in cui tutte le vie di uscita dalla clandestinità sono state chiuse rigettando la richiesta di asilo.Ma questo anno e mezzo di permanenza a Giaveno ha creato legami e conoscenza reciproca. Tanto da mettere in testa ad alcuni abitanti  di lanciare una petizione per chiedere al sindaco della città di concedere la cittadinanza onoraria di Giaveno ai due nigeriani. Un’iniziativa coraggiosa, che grazie alla piattaforma Change.org – da poco approdata anche in Italia – è riuscita a ottenere 1.152 sostenitori (è ancora possibile firmare).“Da oltre un anno e mezzo Julius e Fransisca vivono a Giaveno, in provincia di Torino.Julius è perfettamente inserito in una compagnia teatrale, la “Fabula Rasa”, che porta sul palco a recitare tanti “diversamente dotati”, che grazie al teatro escono dal loro isolamento e vivono lampi di vita vera – si legge nella petizione -  I giovani sposi africani rischiano ora l’espulsione senza che venga presa in considerazione la loro particolare situazione, nata da una politica internazionale più grande di loro. Non hanno scelto, loro non hanno mai scelto niente della loro vita, e anche ora rischiano di subire un rimpatrio forzato. Per questo chiediamo al sindaco Daniela Ruffino di concedere a Julius e Fransisca la cittadinanza onoraria di Giaveno. Questo atto, sebbene non garantisca di per sè il permesso di soggiorno alla coppia, sarà un atto simbolico di grande valore, un riconoscimento della loro storia e delle loro sofferenza”.Il regolamento del Comune di Giaveno prevede – come nel caso di molti altri enti locali – tra le motivazioni per conferire la “cittadinanza onoraria” la “particolare promozione, arricchimento conoscitivo della comunità nell’ambito culturale, artistico, turistico, sociale, ambientale, scientifico, medico, religioso, dei valori umani, di studio e ricerca”. Non c’è dubbio che la storia di Julius e Fransisca abbia promosso, tra i cittadini di Giaveno, la cultura dei diritti umani.Cinzia Gubbini27 agosto 2012http://blog.ilmanifesto.itNella foto qui accanto vedete un gruppo di cittadini del Comune della Val Sangone prima della consegna della petizione con cui hanno chiesto al sindaco di riconoscere la “cittadinanza italiana” a due ragazzi nigeriani, Julius e Fransisca di 30 e 27 anni.