RACCONTI & OPINIONI

La crudele madama piemontese continua a prendere per i fondelli e intanto i malati di SLA rimangono senza risorse.


Prima promette, poi piangeI ministri Fornero e Balduzzi appena due giorni fa avevano promesso un piano e delle risorse per la non autosufficienza (il fondo nazionale è pari a zero euro). Un impegno assunto direttamente con il leader del Comitato 16 Novembre, Salvatore Usala. Un impegno personale che ha fatto sospendere lo sciopero della fame dei malati di sla e delle loro famiglie, durato una settimana. Ma la Fornero e Balduzzi subito dopo l'incontro sono tornati a Roma e, durante l'ultimo Consiglio dei ministri, si sono sentiti dire da Monti e Grilli che i soldi per questi interventi non ci sarebbero. A quel punto, secondo più fonti giornalistiche, la ministra Fornero non ha retto e si sarebbe messa a piangere. Esatto. Si è messa a piangere di nuovo. I malati sla aspettano con fiducia perché - fanno sapere i portavoce - non può essere che ben due ministri prima ci mettono la faccia, prendono impegni e poi nel giro di poco tutto si traduce in aria fritta. I ministri si affrettano a ridimensionare la vicenda, garantendo che i soldi si troveranno durante la conversione in legge del ddl stabilità, che di fatto ha svuotato il vecchio fondo Letta che aveva come destinazione interventi specifici per le gravi disabilità, tra cui la sla, per trasportare le risorse in un altro fondo con destinazioni più larghe sul sociale. Staremo a vedere, ma per ora i soldi per i malati di sla non ci sono e questo dopo aver assistito senza batter ciglio per giorni ad uno degli scioperi della fame più toccanti, fatto da persone che già vivono condizioni di vita difficili. Persone che preferiscono addirittura rischiare la propria vita, ma non la propria dignità. Sulla questione è intervenuto anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che ha dichiarato: "La ministra Fornero ha pianto quando ha fatto la riforma delle pensioni, contro la quale stiamo raccogliendo le firme per un referendum abrogativo. Oggi piange per i malati sla, perché, dopo aver promesso loro risorse pubbliche per la non autosufficienza il governo non le ha stanziate. Questo governo è una totale vergogna, trova 2 miliardi di euro per la banca dei Monti dei Paschi di Siena e niente per le persone che vivono una condizione di vita tra le più difficili in assoluto. E' inutile piangere sui diritti massacrati, la Fornero e tutto il governo scelgano il popolo invece delle banche e stanzino immediatamente le risorse necessarie per la non autosufficienza, altrimenti avranno sulla coscienza tante vite spezzate. Noi di Rifondazione siamo al fianco dei malati sla, dalla parte dei diritti sociali e non delle logiche disumane del mercato, a cui invece obbediscono piangendo Monti e la Fornero".Antonio Ferraro 2/11/2012 www.controlacrisi.org---------------------------SLA, STUCCHEVOLI LE LACRIME E L'IMBARAZZO DI DUE MINISTRI DI FRONTE ALLA DIGNITÀ DEI MALATI E DELLE LORO FAMIGLIE! "Le lacrime e l'imbarazzo di due ministri? Stucchevoli di fronte alla dignità dei malati e delle loro famiglie!" Apprendiamo che dopo gli impegni assunti nel corso dello sciopero della fame dei malati di sla e delle loro famiglie per istituire il fondo per le non autosufficienze e per le cure domiciliari oggi la prof.ssa Fornero e il prof Balduzzi non ne avrebbero la possibilità, causa il veto del ministero dell'economia", sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra.Se oggi qualunque dimensione umana e ogni diritto civile si devono misurare coi saldi zero del governo tecnico, suggeriamo come alimentare il fondo per le non autosufficienze. Dal 1 gennaio 2013 saranno recuperabili 40 milioni di euro dalla "razionalizzazione dei costi della politica delle Regioni", non iscritti nei risparmi della spending review a meno che tra le prerogative del governo tecnico non rientri anche la sfera di cristallo e la previsione dell'ondata di indignazione indistinta a seguito del caso Fiorito. Tra riduzione della democrazia rappresentativa e giusto rigore sui costi delle assemblee elettive (tra qualche anno sapremo cosa è prevalso), almeno la manovra restituisca ai territori, ai cittadini che li abitano, alle istituzioni che li rappresentano le risorse utili ad affrontare le priorità, a cominciare dal diritto alla salute; anziché orientare ogni recupero di risorsa alla riduzione del debito, indeterminata nella percezione delle persone e nella soddisfazione dei loro bisogni o, peggio, nell'alimentazione del sistema finanziario. I presidenti di Regione che hanno accompagnato l'applicazione del decreto sui costi delle Regioni rivendichino la finalità del risparmio così determinato, assumendo la rappresentanza che il voto ha consegnato agli eletti nelle istituzioni democratiche a favore dei cittadini più deboli. Il premier Monti ebbe a dire di provar pena per i politici: di fronte al comportamento dei suoi ministri e del suo governo su questa questione il sentimento è molto meno compassionevole della pena e ben oltre l'indignazione.