RACCONTI & OPINIONI

Ora è la sanità pubblica nel mirino dei tecnostrumenti di morte lanciati contro la civiltà dai suoi tutori politici e sindacali


Sanità, levata di scudi contro le smanie di privatizzazione di Monti“Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Monti sono gravi, anche se non fanno altro che confermare quanto scritto nell'Agenda del suo Governo, fatto da noi denunciato per tempo e inutilmente smentito dal ministro Balduzzi”. E’ la reazione a caldo dei sindacati del settore alle dichiarazioni del premier sulla necessità di trovare “altre forme di finanziamento” di fronte a una difficile sostenibilità della spesa sanitaria. Dichiarazioni che equivalgono ad una vera e propria rottura e che lasciano intravedere l’apertura di una fase di privatizzazione. “Se il Governo ha intenzione di privatizzare, come denunciamo da mesi, lo dica, - continuano Ccecilia Taranto, segretaria nazionale Fp-Cgil e Massimo Cozza, leader del comparto dei medici in una nota congiunta – .Noi lo combatteremo. Ma non può affamare la bestia per poi svenderla”.Secondo la Fp-Cgil, la privatizzazione della sanità è già in corso: vengono tagliati posti letto e servizi ospedalieri, senza potenziare i presidi sul territorio, mentre si operano tagli davvero intollerabili “di cui Monti sembra accorgersi solo adesso”. Vengono bloccati contratti e retribuzioni per colpire il personale, i precari vengono licenziati in modo scientifico, per indebolire ulteriormente il servizio in assenza di turn over. “Se si aggiunge il costo dei ticket che inizia a rendere sconveniente il servizio sanitario nazionale – aggiungono Taranto e Cozza - il gioco è quasi fatto”. Di esternazioni “assurde ed irresponsabili” parla invece un comunicato di Usb/P.i. Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale Usb/P.i. sottolinea i “dannosi interventi del Governo in campo sanitario”. “Ipotizzare un sistema di finanziarizzazione del Servizio Sanitario pubblico corrisponde ad aprire il campo ad un modello di assistenza per soli ricchi - prosegue il sindacalista - che tenti di fare il pari con quello USA, dove lo Stato riesce al massimo a garantire ai più poveri una assistenza residuale e per mezzo di assicurazioni a basso costo”. Ironico e tagliente, infine, il commento del segretario del Prc Paolo Ferrero: “Le parole di Monti sul servizio sanitario pubblico sono ottimiste: con il pareggio di bilancio in Costituzione e con l’applicazione del fiscal compact – deciso dal suo governo e votato da Bersani, Casini e Berlusconi – è sicuro che la sanità pubblica è destinata a chiudere perché non ci saranno le risorse necessarie”, dice. “Siamo di fronte ad un governo e a una maggioranza che stanno demolendo la sanità pubblica – aggiunge Ferrero - e regalando ai privati la possibilità di fare affari. Per difendere la sanità pubblica c’è una sola strada: mettere in discussione il fiscal compact, ed è esattamente la proposta politica che avanzeremo alle elezioni con la lista unitaria di sinistra”.Fabio Sebastiani27/11/2012 www.controlacrisi.org