RACCONTI & OPINIONI

In Piemonte sanità stuprata in Piemonte ancor prima delle brutalità del governo dei professori e tecnici della restaurazione


SANITA’ TRA FARSA E TRAGEDIA: PER FAVORE RESTIAMO SERI CHE SONO A RISCHIO I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA “Ancora la scorsa settimana l’Assessore Monferino rivendicava la bontà (e in qualche modo cercava di trasferire la responsabilità) del riordino della rete ospedaliera regionale di fronte alle critiche delle opposizioni e alle resistenze delle organizzazioni professionali e sociali, ad esempio nel caso del Valdese, sostenendo che il decreto Balduzzi aveva recepito i principi e i modelli del piano sanitario piemontese”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra. “Oggi Cota e Monferino minacciano di impugnare il decreto nazionale perché mortificherebbe non già l’autonomia organizzativa delle Regioni, ma le caratteristiche strutturali e sociali dell’offerta socio sanitaria piemontese; alla “schiena dritta” della Giunta si associano con linguaggi movimentisti i capigruppo di maggioranza”.“La Federazione della Sinistra non risente del dilemma di altra parte dell’opposizione che giustamente si oppone alla realizzazione delle riforma Cota e allo stesso tempo sostiene il governo nazionale quindi anche le misure del ministro Balduzzi”.  “La questione è troppo seria per ridursi al gioco delle parti. Da tempo stiamo dicendo che non ci confrontiamo più con modelli più o meno scientificamente fondati di riorganizzazione dei servizi e delle prestazioni, nemmeno con la retorica della lotta agli sprechi. La realtà è durissima: quest’ultimo atto governativo è l’ennesima conferma:  la riduzione dei trasferimenti nazionali sui sistemi sanitari regionali e il contenimento delle risorse regionali particolarmente per i piani di rientro compromettono sostanzialmente l’erogazione dell’esigibilità dei livelli essenziali di assistenza”.  “Ciò è grave per le ovvie conseguenze nei confronti della tutela della salute e della certezza delle cure (esemplare e vergognoso in proposito il caso della lunga sordità del Governo nei confronti dei malati di Sla) ed altrettanto grave è che si smantellino i fondamenti del servizio sanitario nazionale senza avere il coraggio politico di dichiararlo e senza percorrere la strada del confronto a viso aperto tra tutti coloro che, a buon titolo, hanno diritto di intervenire sulla questione: le istituzioni certamente, ma soprattutto le organizzazioni di rappresentanza dei cittadini, i quali con la fiscalità generale sostengono una sanità di buona qualità ad un costo in linea con quello degli altri Paesi europei. Almeno così potevano fare fino ad ora prima di Monti e prima di Cota”.Matteo SalvaiUffico stampa Fds Regione PiemonteTorino, 27 Novembre 2012