RACCONTI & OPINIONI

Vergognoso gesto di intimidazione contro la popolazione della Val Susa in lotta. Ora ricorrono alla repressione delle coscienze


GENITORI CONVOCATI DAI SERVIZI SOCIALI PER I FIGLI NOTAV “Sono cose dell’altro mondo o più precisamente, come dice una delle dirette interessate, cose che richiamano alla memoria le dittature dell’America Latina negli anni ’80”, così commenta Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino, il gravissimo episodio che vede coinvolte, loro malgrado, alcune famiglie chiamate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni del Piemonte e della Valle D’Aosta a rispondere della partecipazione di tre loro ragazzi ad un normalissimo presidio-volantinaggio No Tav svoltosi a Susa il 28 settembre. La convocazione è avvenuta questa mattina per tramite i servizi sociali di un comune della Val di Susa. Ancora Locatelli “l’iniziativa ha un chiaro sapore intimidatorio frutto di una visione e una cultura incompatibile con il diritto di parola e di pensiero sancito dalla nostra Costituzione. Tanto più che nel caso specifico ci troviamo di fronte a manifestazioni di impegno civile di cui andare fieri. La verità è che nella Val di Susa militarizzata ogni pretesto è buono per reprimere il diritto della popolazione a professare la propria contrarietà a un’opera – la linea di alta velocità Torino Lione - distruttiva di un territorio e di una comunità. Sia chiaro: questo episodio gravissimo, vergognoso d’intimidazione non può che accrescere la ferma opposizione a scelte politiche distruttive di territorio e di democrazia”.Torino, 27.11.2012