RACCONTI & OPINIONI

Nel 2012 il Bel Paese scivola di tre posizioni in classifica.


In Italia dilaga la corruzione. L'Italia e' al settantaduesimo posto nel mondo per la corruzione pubblica percepita, tre posizioni indietro rispetto all’anno scorso. Nel giorno in cui le cronache del Bel Paese parlano di decine di arresti per reati legati alla corruzione e alla concussione, perfino tra notai, avvocati e guardia di finanza, riusciamo a segnare una posizione in classifica peggiore del Ghana, del Botswana, del Bhutan, del Rwanda e ovviamente di Germania, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Usa; alla pari della Bosnia e solo un punto sopra la Tunisia.E' quanto emerge dall'ultimo rapporto per il 2012 di Transparency International, una Ong che da anni stima la corruzione percepita nel settore pubblico.Sono 176 i Paesi considerati nel rapporto. La posizione dell'Italia in classifica peggiora rispetto all'anno scorso, quando si colloco' al posto 69 della listaDal rapporto emerge che i paesi meno corrotti sono Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda e quelli piu' corrotti Somalia, Corea del Nord e Afghanistan. L'indice varia da 100 a zero, con i paesi piu' corrotti ai valori piu' bassi e i meno corrotti a quelli piu' alti. I primi tre sono tutti a 90 punti, con l'Italia 72esima a 42 punti, alla pari di Bosnia e Sao Tome, un gradino piu' sotto di Brasile, Macedonia e Sud Africa e uno piu' sopra di Bulgaria, Liberia, Montenegro e Tunisia. La Germania e' 13esima con 79 punti, Gran Bretagna e Giappone 17esimi con 74, gli Usa 19esimi con 73, la Francia 22esima con 71, la Spagna 30esima con 65. Poi viene l'Italia e a seguire la Cina 80esima con 39 punti, la Grecia e l'India 94esime con 36 e la Russia 133esima, peggio della Mongolia e del Burkina Faso. Per due italiani su tre – si legge nel rapporto di Transparency - la corruzione e' aumentata (dati 2010-2011) e l'azione del governo e' inefficace, mentre ritengono che il fenomeno ''si annidi soprattutto nei partiti politici, in Parlamento, nella aziende , tra pubblici ufficiali ed Enti religiosi''. Tra le cause anche ''l'inadeguato sistema di controllo di legittimita' dei bilanci dei partiti'' che ''e' causa di continua impunita' per i partiti coinvolti negli scandali finanziari''.Fabrizio Salvatori5/12/2012 www.controlacrisi.org