RACCONTI & OPINIONI

Migranti italiani:dal Sud al Nord e dal Nord all'estero. La storia si ripete, le destinazioni principali: Germania e Stati Uniti


Italiani, sempre emigrantiItaliani popolo di santi, poeti, navigatori. Ed emigranti: anche nel terzo millennio i nostri connazionali continuano a scegliere la via dell'estero per migliorare la propria condizione economica e sociale. Nel 2011 sono stati oltre 50mila gli italiani che hanno scelto di andare a vivere in un altro paese, superando di gran lunga quelli che sono tornati indietro (31mila). La meta è la stessa per tutti: il Nord; nel senso che all'estero vanno i connazionali residenti nel settentrione, mentre chi vive al Sud si trasferisce nel Nord Italia. Secondo il sito linkiesta.it, insomma, la storia si ripete. In base ai dati Istat e Svimez, risulta che i principali Paesi di destinazione sono l'Europa Occidentale e gli Stati Uniti. Oltre 4mila persone si sono trasferite in Germania, quasi tremila in Svizzera, più di 2mila nel Regno Unito. Al di fuori dell'Europa, si va soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. «I "più mobili" sono i lombardi (9.717), seguiti da laziali (4.843), veneti (4.569) e siciliani (4.566) - segnala Linkiesta.it - In queste quattro regioni si concentra circa la metà, il 47%, delle uscite. I "meno mobili" sono invece i valdostani. A spostarsi oltre confine sono soprattutto uomini (57,4%) con un titolo di studio fino alla licenza media (48%). Moltissimi sono però ancora gli italiani che emigrano dal meridione verso le grandi città del Nord Italia: due milioni e mezzo in vent'anni; nel 2011 ben 112mila, il 44% delle migrazioni interne, soprattutto verso Nord Ovest (37%) e il centro (34%); segue il Nord Est (29%). Ne consegue, sottolinea Linkiesta.it, che il Sud continua «a espellere giovani e manodopera. Negli ultimi vent'anni, come riporta il Rapporto Svimez 2012, sono emigrati dal Sud circa 2,5 milioni di persone, oltre un meridionale su dieci». Prima nelle partenze è la Campania (34.100), seguita da Sicilia (23.900), Puglia (19.400) e Calabria (14.400). Da notare che i laureati meridionali diretti al Centro Nord nel 2010 sono il 23% del totale, più che raddoppiati in soli dieci anni; il 57% dei migranti ha meno di 34 anni. Una novità, invece, sono i nuovi pendolari di lungo raggio, coloro cioè che non cambiano la residenza, ma vanno a lavorare in un'altra regione: nel 2011 sono stati quasi 140mila, 6mila in più rispetto al 2010, 39mila dei quali, manco a dirlo, erano laureati. Un aumento del 4,3%, dice il rapporto Svimez, cui corrisponde una crescita, però fittizia, del 40% dell'occupazione meridionale.Redazione14/01/2013 www.liberazione.it