Ingroia risponde ai malati SlaCarissimi amici del “Comitato 16 Novembre”,ho ricevuto la vostra lettera e vi ringrazio per l’occasione di riflettere e di rispondervi su un tema così importante. Nonostante le difficoltà e gli ostacoli incontrati, avete portato avanti la vostra battaglia in difesa dei diritti scritti nella nostra Carta, come quello alla salute e all’assistenza, e calpestati in questi anni di malgoverno. La vostra battaglia per ottenere maggiori risorse per la non autosufficienza ha portato dei risultati concreti, costringendo il governo centrale a stanziare prima 100 milioni di euro e poi altri 275 quest’anno. Certo cifre ancora insufficienti a garantire un adeguato sistema di servizi e prestazioni, soprattutto nell’ambito dei disabili gravissimi, ma comunque sempre ‘qualcosa’ rispetto al ‘niente’ di tante battaglie non fatte da altre organizzazioni più grandi di voi. La vostra è una ‘rivoluzione civile’, che dimostra ancora una volta che la lotta alla fine paga.Fatta questa doverosa premessa, vi assicuro che la vostra battaglia è anche la nostra battaglia. Come potete leggere anche sul nostro programma elettorale, noi siamo per invertire la folle tendenza dei tagli al sociale, per rilanciare un sistema di welfare pubblico e universalistico, l’unico in grado di rispondere ai bisogni, vecchi e nuovi, della cittadinanza. Noi siamo per definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali al fine di rendere esigibili diritti e servizi uniformemente su tutto il territorio nazionale. Siamo per rifinanziare il fondo nazionale per le politiche sociali portandolo a 1000 milioni di euro nel 2013 e progressivamente negli anni successivi fino alla dotazione adeguata a finanziare i livelli essenziali di cui sopra. Siamo per definire un Piano nazionale sulla non autosufficienza dotandolo di risorse non inferiori a 1500 milioni di euro. Il piano deve prevedere interventi e prestazioni destinati prevalentemente alle disabilità gravissime, come la Sla, e devono favorire maggiore integrazione socio-sanitaria, la de-istituzionalizzazione e l’assistenza domiciliare, nell’ambito di progetti personalizzati definiti con la partecipazione attiva dei caregiver e dei familiari. In questo modo, come giustamente anche voi affermate, si risparmierebbero tante risorse per sostenere e mantenere l’inclusione sociale delle persone non autosufficienti.Noi crediamo fortemente che le risorse per il sociale siano un investimento per il futuro e non un costo da tagliare. A differenza di altri, noi riteniamo più giusto e utile finanziare il sociale che le banche o i cacciabombardieri F35. Noi ci assumiamo l’impegno perché il sociale torni al centro dell’agenda politica nazionale e una volta in parlamento sarà tra le nostre priorità di lavoro politico. Non permetteremo più a nessuno di prendere in giro persone che soffrono facendo false promesse.Un caro saluto, Antonio Ingroia5/2/2013
www.controlacrisi.org