RACCONTI & OPINIONI

Consiglio Nazionale delle Ricerche: Vaste zone del Paese non sono ancora coperte da registri di malformazione congenita


L'inquinamento fa male al cuore. Dei neonati Le questioni di cuore, purtroppo, non sono solo quelle che riguardano gli innamorati. Le patologie cardio-circolatorie restano la principale causa di morte e, purtroppo, alcune anomalie congenite presenti sin dalla nascita possono colpire diversi organi, con gravità differente. Le cause, per lo più ancora sconosciute, possono essere di natura genetica, ambientale oppure riconducibili a interazioni geni-ambiente.Ben si comprende, dunque, la necessità di registrare in maniera continuativa ed esaustiva i dati epidemiologici in merito, per fornire informazioni  utili alla ricerca dei diversi motivi. A tale scopo esiste una rete europea per la sorveglianza delle anomalie congenite - Eurocat - cui afferiscono anche i dati italiani."Vaste zone del Paese, tuttavia, non sono coperte da registri di malformazione congenita", spiega Emilio Gianicolo (nella foto) ricercatore statistico-epidemiologo dell'Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Cnr di Lecce. "E l'area di Brindisi è fra queste, nonostante si tratti di una tra quelle a elevato rischio di crisi ambientale, poiché dalla fine degli anni '50 ha visto insediarsi industrie petrolchimiche, chimiche, farmaceutiche e tre centrali termoelettriche alimentate a carbone e a gas. Tanto che, a fine anni '90, è stata inclusa tra i Sin, siti d'interesse nazionale per le bonifiche da inquinamento, dove gli studi hanno evidenziato criticità di ordine sanitario potenzialmente o direttamente riconducibili all'esposizione ambientale o occupazionale". [immagine]Nel 2011, Ifc-Cnr e Università di Pisa hanno avviato una ricerca su impulso del locale reparto di neonatologia, finalizzata a stimare la prevalenza di casi di malformazione congenita attingendo dalle schede di dimissione ospedaliera e confrontato il dato locale con quello europeo. I dati riguardano solo i nati vivi, escludendo dunque feti deceduti alla nascita e aborti indotti per malformazioni."Nel decennio 2001-2010, a Brindisi, sono stati ricoverati per malformazione congenita 194 neonati, 228,2 casi ogni 10.000, dei quali 83 per problemi riguardanti il cuore, quindi 97,6 casi ogni 10.000, con un eccesso del 49% rispetto alla media europea dei registri Eurocat e con un significativo incremento anche  rispetto ai restanti comuni della provincia", prosegue Gianicolo. "Sono in corso ricerche ulteriori per valutare il ruolo dell'esposizione materna a inquinanti presenti in atmosfera, condotte insieme con l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr di Lecce e Bologna".Le malformazioni congenite rappresentano una delle prime cause di ricovero tra i bambini nei primi anni di vita: il ministero della Salute stima circa 50.000 episodi annui in Italia.Ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle RicercheQuindicinale a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle RicercheM.F.Fonte: Emilio Gianicolo , Istituto di fisiologia clinica, Lecce