RACCONTI & OPINIONI

Convegno a Ottana. Aiea e Medicina Democratica intenzionati a rilanciare la vertenza Amianto, morti di serie C


L'articolo dell'Unione Sarda, che fa sintesi dell'incontro organizzato da AIEA e Medicina Democratica Sardegna ad Ottana il 14 febbraio 2013 ed a cui hanno, anche, partecipato decine di vedove di ex lavoratori dello Stabilimento EniChem-Montefibre di Ottana,marioMedicina Democratica
Appello ai malati: «Rompete il muro del silenzio»Nell’incontro con i familiari dei morti denunciate le disparità di trattamento da parte dell’Inail. In fabbrica solo un caso (a Olzai) di malattia professionale per amianto.OTTANA. Doveva morire di mesotelinoma Luigi Porcu, operaio ex Enichem di Orani scomparso sei mesi fa, invece a portarselo via è stato un carcinoma non causato, dice l’Inail, da malattia professionale. Eppure Porcu lavorava nella fabbrica di Ottana insieme a Giovannino Moro, ex sindaco di Olzai, spirato nel 2006 e onorato dai congiunti con un durissimo braccio di ferro per ottenere un riconoscimento finora unico: deve aver respirato la sola microfibra- killer di amianto circolata in 30 anni nell’ex Enichem e l’Inail, visto che solo l’amianto provoca il mesotelinoma, questa volta deve pagare.FIGLI DI UN DIO MINORE. Paradosso nel paradosso, se Luigi Porcu lavorava a Pisticci o Brindisi (impianti gemelli di Ottana con produzioni sistemi di lavorazione identici), avrebbe ottenuto automaticamente la rendita Inail. Perché i malati e gli operai di Brindisi per quanto riguarda l’amianto sono in serie A con i riconoscimenti di tutti i benefici anche pensionistici, quelli di Pisticci in B (lottando sono riusciti a gruppi a incastrare l’Inail e a Ottana si tentadi riemergere dalla serie C. Di retrocessione in retrocessione, poi all’Asl di Nuoro la cosiddetta sorveglianza sanitaria si traduce in una spirometria e una veloce visita. Se, però, avete lavorato a Ottana e abitate a Cagliari potete avere in omaggio da quella Asl anche un esame del sangue, mentre a Pisticci garantiscono tra l’altro una tomografia Atc spirale a 64 strati in grado di scoprire nei polmoni micro-noduli di un millimetro. Pisticci e Ottana sono legate da quel no dell’Inail che nega la presenza dell’amianto in fabbrica, ma il tribunale di Matera ha accolto i singoli ricorsi di 250 operai, mentre quello di Nuoro ancora non è riuscito ad emettere una sola sentenza su una settantina di esposti.CONTRO LA RASSEGNAZIONE. A distinguere la Val Basento dalla Barbagia è la voglia di lottare perché in Basilicata, grazie all’Aiea (associazione esposti amianto guidata da un sardo originario di Assemini, Mario Murgia) la mobilitazione è sempre alta e porta risultati. «Da noi invece spesso la morte per tumore viene vissuta ancora con silenzio e vergogna», ha detto ieri sera a Ottana il coordinatore zonale dell’Aiea Renzo Puggioni in un incontro con una ventina di familiari (soprattutto vedove) di operai morti.MEDICINA DEMOCRATICA. Si tenta di rilanciare la vertenza, partendo dall’esperienza concreta dei familiari di Giovannino Moro che hanno vinto la loro battaglia e ora mettono a disposizione di tutti la loro esperienza. «Bisogna abbattere il muro del silenzio, vincere il pudore e costringere la classe politica a stabilire una volta per sempre che l’amianto a Ottana ha ucciso, sta uccidendo e ucciderà », ha detto Sabina Contu, nuora di Moro e portavoce dell’Aiea Sardegna. Anche Medicina Democratica scende in campo: a Ottana ieri è arrivato da Oristano Francesco Carta, che ha ricordato i suoi inizi di medico condotto a Austis, quando 30 anni fa gli operai per primi non volevano sentir parlare delle condizioni di lavoro in fabbrica.DENUNCE OBBLIGATORIE. Un atteggiamento che in parte oggi si sta modificando, anche da parte dei medici che - ha ricordato Carta - solo in caso di sospetto hanno l’obbligo deontologico e legale di presentare domanda di malattia professionale ». Un appello rafforzato da Dino Madeddu, 35 anni, ex lavoratore di Portovesme, arrivato da Carbonia per raccontare la sua esperienza: «Potevo andare in pensione nove anni prima, ma alla fine l’Inail si è piegata.Ora dobbiamo vincere tutti insieme».Michele Tatti18/2/2013 www.unionesarda.it/