RACCONTI & OPINIONI

La Giunta leghista/berlusconiana piemontese va avanti tra scandali e vendita degli ospedali alle assicurazione e alle banche


COMINCIA DALLA STRUTTURE SOCIO SANITARIE L’OPERAZIONE IMMOBILIARE DI MONFERINO “La prima prova del fondo immobiliare sanitario. Comincia dalle strutture socio sanitarie (rsa per anziani in primis) la svendita del patrimonio pubblico delle aziende sanitarie. Con l’indirizzo emanato dalla Giunta oggi sembrerebbe delinearsi una generalizzata procedura di concessione-gestione di queste strutture-servizi”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo della Federazione della Sinistra.“Il comunicato della Giunta ribadisce che la funzione istituzionale dell’assistenza alle persone rimane in capo alle Asl: nemmeno l’onnipotente Monferino può ancora cambiare le leggi nazionali sui livelli essenziali di assistenza e negare i compiti di cura. In discussione è il modo: finora le strutture di proprietà delle Asl operavano in regime misto (ad esempio direzione sanitaria e funzione medica in capo alle Asl e funzioni infermieristiche; oss e alberghiere appaltate) o in global service (proprietà delle Asl e appalto esterno sia delle funzioni alberghiere sia assistenziali, fatte salve il coordinamento sanitario e la vigilanza pubblici). Con il nuovo regime si profilerebbe una concessione patrimoniale congiunta all’affidamento gestionale, ovvero i vincitori delle gare diventerebbero anche concessionari del patrimonio (per quanto tempo?), in cambio la Regione e le Asl riscuoterebbero canoni di locazione (in quali tempi?), riconvertirebbero competenze professionali, pagherebbero i costi dei servizi appaltati in base alla quota sanitaria dovuta dai Lea.  “L’operazione deliberata senza discussioni preventive solleva i seguenti dubbi: 1) anche i più spinti sostenitori dell’affidamento a terzi di servizi alla persona reputano necessaria una quota parte di gestione diretta, non fosse che per conservare nell’ente pubblico la cultura del fare che consente anche di giudicare le offerte e le attività del settore privato. 2) L’indirizzo regionale si rivolge al privato e al privato sociale. Gli ultimi mesi sono stati costellati dalle dichiarazioni pubbliche delle imprese sociali (e anche private) sulla crisi delle stesse a causa dei mancati pagamenti delle forniture da parte degli enti pubblici. Partecipare a gare suddette di concessione-gestione significa anche anticipare i capitali (più o meno consistenti a seconda della basi di gara, ad esempio sul numero di mesi di locazione), operazione particolarmente complicata viste le difficoltà denunciate dagli interessati. Si potrebbe prefigurare l’opposto di quanto la Giunta dichiara: non già lo sviluppo locale della sussidiarietà tra pubblico e privato sociale, bensì la colonizzazione da parte di soggetti esterni, economicamente più potenti, sul sistema socio sanitario piemontese. A conferma di questo timore depongono alcune acquisizione dell’ultimo periodo: ad esempio l’ingresso di Orpea  in ambito sanitario psichiatrico con l’acquisizione dei posti letto di Villa Cristina, ecc 3) La continuità occupazionale e assistenziale prevista con la clausola di salvaguardia nei capitolati di appalto o di servizi (ovvero chi subentra mantiene il personale precedentemente assegnato) verrebbe ancora garantita con una procedura di gara del tutto diversa? I malati e le loro famiglie subiscono l’ingiustizia delle liste d’attesa e la preoccupazione di un aggravio economico delle rette, le imprese – anche qualificate nei compiti di cura – rischiano gli indebitamenti bancari e i loro dipendenti la cassa integrazione. La Regione invece si occupa del mercato: un mese fa hanno autorizzato la liberalizzazione delle apertura di nuove rsa senza garantire ai malati le quote sanitarie, oggi “vende” il patrimonio pubblico. La società e la politica di questa Giunta vanno in direzioni opposte.  Eleonora ArtesioConsigliera regionale del Piemonte - Rfindazione Comunista-FdSTorino, 20 Febbraio 2013