RACCONTI & OPINIONI

Sentenza ThyssenKrupp 28 febbraio 2013 Corte d'Assise d'Appello Tribunale di Torino. Comunicato di Medicina Democratica


Gli infortuni mortali sul lavoro (e le morti per malattie professionali), come un inevitabile elemento del progresso industriale?Le condanne degli   imputati della Thyssen  non sono state leggere: all’amministratore delegato Arald Hespenan sono stati comminati 10 anni di detenzione, ma la sentenza non è stata ugualmente soddisfacente, provocando la reazione e l’occupazione dell’Aula di udienza  da parte dei famigliari delle vittime e dei loro compagni di lavoro.  La condanna di primo grado di omicidio doloso con dolo eventuale   è diventata di omicidio colposo con colpa cosciente. E’ vero che una condanna simile per un infortunio mortale sul lavoro non è mai stata comminata in Italia, ma i sette operai morti bruciati nell’incendio del 6 dicembre 2007 pesano come macigni e giustizia avrebbe voluto che finalmente tale fatto venisse riconosciuto come un crimine pieno e privo di attenuanti.La modifica dell’imputazione e della condanna in primo grado ci è parsa, in attesa di conferma nelle motivazioni, che sia frutto di un sistema sanzionatorio che da sempre e storicamente vede gli infortuni mortali sul lavoro (e le morti per malattie professionali), come un inevitabile elemento del progresso industriale.Ed ancora e non poco, secondo quanto abbiamo sentito dalla lettura del dispositivo della sentenza, ha giocato il ritiro di tutte le parti civili escluso Medicina Democratica: si sono ritirati i famigliari delle vittime, gli operai Thyssen costituiti, incomprensibilmente anche le istituzioni, l’Inail i sindacati confederali e non confederali.  Nel processo parallelo, altrettanto significativo ed importante, contro la ETERNIT è stato individuato ed osservato dalla gran parte delle parti civili, istituzioni, sindacati e associazioni delle vittime, un comportamento diverso: giustizia e verità invece di transazioni monetarie! Medicina Democratica è convinta della sua posizione che ha determinato da parte della Corte d’Appello il taglio del 50% del risarcimento stabilito a suo favore in primo grado. Posizione che verrà proposta nel ricorso per Cassazione. Ed ancora più in generale, proprio a partire da questo processo si ripropone la necessità di avere una Procura Generale Nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro. Tale proposta verrà portata avanti con più  forza.Medicina Democratica Nazionale OnlusTorino 28 febbraio  2013