RACCONTI & OPINIONI

Il lavoratore, gravato da pesanti invalidità, da anni cerca di far valere i suoi diritti nell'ambito dell'ambiente di lavoro


“Marcegaglia” lo licenzia. Per un paio di scarpeSono quattro, le ore di sciopero per ogni turno di lavoro, che la Fiom ha indetto per oggi, 1° marzo, in segno di protesta contro il licenziamento di un dipendente della Marcegaglia di Ravenna, accusato di essersi appropriato di un paio di scarpe antinfortunistiche.Un licenziamento sospetto, definito dall’organizzazione sindacale della Cgil “discriminatorio” in quanto il lavoratore in questione è gravato da da tempo da pesanti invalidità e da anni sta cercando di far valere i suoi diritti - nell'ambito dell'ambiente di lavoro - fino ad arrivare a promuovere un’azione legale che è ancora in causa davanti al Giudice del lavoro del tribunale di Ravenna.Inoltre, tale fatto - secondo la Fiom - non sarebbe l’unica colpa del lavoratore agli occhi della direzione della Marcegaglia che, altresì, sarebbe stata vieppiù infastidita dalla decisione del presunto “ladro” di mettere a disposizione degli altri lavoratori la sua esperienza candidandosi, nelle liste dei meccanici della CGIL, alle prossime elezioni per la Rappresentanza Sindacale Unitaria.Anche sul presunto “furto”, molti sono i dubbi che nascono stando alla ricostruzione dei fatti segnalata dalla Fiom da cui, a di la del gesto in se stesso - definito dal Sindacato - “una leggerezza commessa in assoluta buona fede”, si evince che il lavoratore, più “sandrone” (così si chiamano i rimbambiti in Romagna) che “ladro”, avrebbe si “preso” un paio di scarpe antinfortunistiche: usate, bagnate e, addirittura di un numero più piccolo del suo ma, soltanto, per “girarle” ad una lavoratrice, dipendente da una società che opera all'interno dello stabilimento, alla quale non erano state consegnate le scarpe antinfortunistiche idonee.Nello stabilimento di Ravenna della Marcegaglia, che rappresenta per il Gruppo - come si legge sul sito aziendale - “il suo più grande stabilimento metallurgico e il più importante polo logistico ed intermodale per tutte le attività industriali e commerciali della sua filiera produttiva”, operano circa 700 lavoratori a cui la Fiom nel suo comunicato chiede: “un gesto di solidarietà e di sostegno contro questo provvedimento che è inaccettabile e sproporzionato” e rispetto al quale, proprio per questi motivi, “impugneremo il licenziamento per sentirlo dichiarare nullo e illegittimo”.Alessandro Bongarzone01/03/2013 www.liberazione.it