RACCONTI & OPINIONI

Società italiana di medicina delle migrazioni non si notano grandi differenze tra italiani e stranieri. Salute al macero


Italia debole sulla fruibilità dei servizi sanitari da parte degli stranieri“Sulle politiche dell’accessibilità del servizio sanitario agli stranieri, in Italia siamo messi abbastanza bene, quelle che invece sono piuttosto deboli riguardano la fruibilità dei servizi”. Così Salvatore Geraci, della Società italiana di medicina delle migrazioni, commenta i risultati del rapporto su Farmaci e immigrazione presentato questo pomeriggio presso l’Istituto superiore di sanità. Secondo Geraci, oggi occorre “rendere un servizio competente alle diversità culturali. Si tratta di una frontiera che c’era già dieci anni fa e che una serie di politiche a singhiozzo e in alcuni casi a ritroso hanno allontanato. Oggi dobbiamo consolidare l’accessibilità e implementare la fruibilità dei servizi”.Per Geraci, nonostante i limiti di questo primo studio, il rapporto ha individuato un indicatore della salute degli immigrati presenti sul territorio italiano importante . “Lo chiamo indicatore di prossimità – ha aggiunto Geraci- ed è quell’indicatore più vicino alla salute quotidiana delle persone. Che sia un indicatore sensibile lo vediamo nel dettaglio. Complessivamente non notiamo grandi differenze tra italiani e stranieri, perché quando lo straniero raggiunge il servizio, questo se ne prende carico. Quello che emerge è che alcuni gruppi accedono meno ai servizi, un po’ per sensibilità culturale o per difficoltà linguistica, come i cinesi e probabilmente la popolazione rom, ma si tratta di ipotesi su cui bisogna approfondite ulteriormente”.6/3/2013 www.redattoresociale.it