TRE ANNI DI MORTI BIANCHE. 1588 LE VITTIMEECCO IN ANTEPRIMA NAZIONALE TUTTI I DATI E LE ANALISI DEGLI INFORTUNI MORTALI IN ITALIA DELL’ULTIMO TRIENNIO IN UN DOSSIER ESCLUSIVO REDATTO DAGLI INGEGNERI DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING DI MESTRE. GLI INCIDENTI DIMINUISCONO TRA IL 2010 E IL 2012. MA ANCHE IL NUMERO DEGLI OCCUPATI. PER QUESTO L’EMERGENZA RIMANE – E GRAVE – DA NORD A SUD DEL PAESE.Tre anni di morti bianche: 1588 le vittime in un dramma che va da Nord a Sud del Paese. Sono 509 le vittime del lavoro nel 2012, 553 nel 2011 e 526 nel 2010. Nell’ultimo anno il decremento è stato pari all’8 per cento. “Ma si tratta di una flessione apparente - spiega l’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Sul Lavoro di Vega Engineering - che deve fare i conti anche con la diminuzione dell’occupazione”.Ed in effetti secondo i dati Istat a fine dicembre 2012 il tasso di disoccupazione si attestava all’11,2%, contro il 9,4% rilevato a fine del 2011.Tra l’altro anche lasciando da parte gli indicatori che pongono l’accento sulla crisi nel mercato del lavoro, nel 2012 sono decedute più di 500 persone; come se una grande azienda avesse perso tutti i propri collaboratori. E l’aspetto che inquieta maggiormente chi, come gli esperti dell’Osservatorio di Vega Engineering, si occupa di sicurezza e di monitoraggio degli infortuni mortali, è che i settori maggiormente colpiti e le cause che conducono al decesso i lavoratori sono sempre tragicamente le stesse: agricoltura e costruzioni in primo piano. Caduta dall’alto e ribaltamento di un veicolo o mezzo in movimento le situazioni più rischiose.In tre anni nel settore agricolo hanno perso la vita 580 lavoratori pari al 36,5 per cento del totale. (179 nel 2012, 219 nel 2011, 182 nel 2010).“Intanto in edilizia la diminuzione costante dei casi di morte – dai 148 del 2010 ai 122 del 2011 ai 120 del 2012 - non può che fare i conti con la crisi del settore – precisano gli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – meno cantieri aperti, quindi anche meno vittime”. Risultato: in tre anni il 24,6 per cento delle morti sul lavoro è stato registrato proprio in edilizia.E la medesima considerazione può essere fatta nell’andamento del numero di decessi per caduta dall’alto rilevati soprattutto nelle costruzioni. Erano 146 nel 2010, sono passati a 135 nel 2011 per arrivare a 125 nel 2012. Nel triennio è deceduto per caduta dall’alto il 25,6 per cento dei lavoratori.“I dati rimangono comunque inquietanti nonostante le riduzioni in termini numerici e sconfortano ancor più – dicono ancora gli ingegneri dell’Osservatorio mestrino - perché nelle nostre elaborazioni in base alle informazioni disponibili il lavoratore non aveva indossato dispositivi di protezione individuale adeguati”.
Dossier Dossier Infortuni mortali sul lavoro triennio 2010/11/12I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito
www.vegaengineering.com. Inoltre settimanalmente vengono pubblicate le notizie dei casi rilevanti di Infortuni mortali sul lavoro riportate dalle principali fonti dei mass media sulla pagina facebook
www.facebook.com/OsservatorioSicurezzaLavoro.Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e che possano trovare diffusione al fine di contribuire a diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.N.B: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.Ufficio Stampa - Dott.ssa Annamaria Bacchin11/3/2013
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