RACCONTI & OPINIONI

Come i disoccupati italiani, il numero di stranieri in cerca di lavoro aumenta, dopo che il sistema ha spremuto anche loro


Lavoro, dal 2008 in aumento i disoccupati stranieri. +318.000 unitàL'occupazione straniera negli ultimi quattro anni è aumentata, ma nell'ultimo anno, va sepcificato, la crescita si è ridotta in modo notevole. Il fatto è dovuto anche al calo di quella italiana. Negli anni della crisi economica, quelli che vanno dal terzo trimestre del 2008 al terzo del 2012, nel nostro paese gli occupati stranieri, sono aumentati di ben 480mila unità, quelli italiani invece sono scesi di 1,04 milioni.Nell'ultimo anno, ad ogni modo, è salito in modo vertiginoso il numero di stranieri che cercano lavoro. Questo è quanto emerge dunque dal rapporto realizzato sull'andamento semestrale del mercato del lavoro in Italia degli immigrati presentato dal ministero del lavoro. L'incremento dell'impiego straniero, nel quadriennio, è stato significativo sia per la componente Ue, val a dire +222mila occupati con una crescita paria al 39,7%, sia per quella extracomunitaria, che invece è pari al +259mila occupati e un aumento del 19,7%.La crisi ha segnato con forza i lavoratori stranieri. A dimostrarlo è il fatto che il numero di stranieri in cerca di lavoro aumenta. Infatti i disoccupati stranieri da 264mila nel terzo trimestre del 2011 sono saliti a quota 318mila nel terzo trimestre del 2012. Si tratta di una crescita della componente Ue pari a +5mila lavoratori, ma in modo particolare di quella extra Ue, con un aumento di circa 48mila disoccupati. Negli ultimi quattro anni è salito anche il numero degli stranieri inattivi, da 765mila del terzo trimestre del 2008 a 1,25 milioni nel terzo trimestre del 2012. Una crescita concentrata, in modo prevalente, tra gli stranieri extra Ue (+370mila lavoratori)."Le politiche del lavoro di breve-medio periodo - ha osservato il ministero del Lavoro - dovranno, quindi, essere orientate prioritariamente a riassorbire lo stock di disoccupazione straniera che si è accumulato in questi anni".Nel terzo trimestre del 2012 i lavoratori stranieri con occupazione in Italia erano 2,357 milioni. Tra questi 783mila sono di nazionalità Ue e 1,574 invece di origine extracomunitaria, il 10,2% degli occupati.Rispetto al terzo trimestre del 2011, l'occupazione straniera è salitadi 81mila unità (+3,5%), una crescita di 37mila lavoratori di provenienza Ue (+4,9%) e 44mila extra Ue (+2,8%). Sempre nel terzo trimestre 2012, la distribuzione per settore vede una significativa presenza degli occupati stranieri sul totale, nelle costruzioni (18%), in agricoltura (13%), nei servizi (10,4%), nell'industria in senso stretto (9,2%) e nel commercio (6,2%). Ma è nei servizi sociali e alle persone che si concentra il 28% di tutti gli occupati stranieri Ue ed extra Ue, in larga maggioranza donne.La distribuzione territoriale registra una presenza dominante nel Nord Italia dove si concentra il 59,8% degli occupati stranieri,seguito dal Centro con il 26,6%, mentre nel Sud e nelle Isole si concentra poco più del 13% degli occupati stranieri. Ladistribuzione tra maschi (46%) e femmine (54%), si è nel tempo riequilibrata, per effetto del traino della domanda di lavoro nelsettore domestico.Dall'analisi delle comunicazioni obbligatorie si assiste ad una stabilizzazione della domanda di lavoratori stranieri. Nel terzo trimestre del 2012 gli avviamenti sono stati il 20,6% del totale, in linea con i valori rilevati nello stesso trimestre dell'anno precedente e maggiori di un punto percentuale rispetto a quelli registrati nello stesso trimestre del 2010.In agricoltura, i rapporti di lavoro riservati ai lavoratori stranieri sono stati il 14% del totale, contro il 9% dell'industria e il 7,3% nei servizi.Se poi ci soffermiamo sulle tipologie dei rapporti di lavoro, sono in aumento i contratti a tempo determinato per i lavoratori stranieri. Per i lavoratori Ue, la percentuale di attivazioni con contratto a tempo determinato va dunque dal 74% del terzo trimestre 2011 al 76,7% del terzo trimestre 2012, invece per i lavoratori extra Ue la percentuale sale dal 55,4% al 58%.Le imprese privilegiano posizioni temporanee a discapito delle permanenti. Nel settore delle industrie e delle costruzioni, la contrazione della domanda di lavoro riservata agli stranieri risulta piuttosto rilevante. In controtendenza il comparto dei servizi alla persona che manifesta una domanda in crescita in modo netto. Sempre nel confronto tra il terzo trimestre 2012 e lo stesso periodo dell'anno precedente,gli occupati nei servizi domestici ed alle famiglie aumentano di 75mila unità considerando i lavoratori stranieri sono in calo invece di 12mila unità considerando gli occupati di nazionalità italiana.Isabella Borghese27/03/2013 www.controlacrisi.org