RACCONTI & OPINIONI

In Italia, in condizioni di "estremo orrore inconcepibile: oltre 68mila rinchiusi in edifici destinati a non più di 45.6


 
Carceri ediritti, aderisci ad una battaglia  di civiltà Tutto parteda due carceri, quello di Busto Arsizio e di Piacenza. E' da qui che larichiesta di sette detenuti è stata accolta dalla Corte di Strasburgo che hacondannato l'Italia per "trattamento disumano e degradante dei propridetenuti" dando al nostro Paese un anno di tempo per rimediare alladrammatica situazione carceraria. Una sentenza che lo stesso Napolitano hadefinito una "mortificante conferma" per una situazione ormai non piùsostenibile e a dir poco disumana. Una questione, ancora, "di prepotenteurgenza" che non si può risolvere con rimedi tampone o leggi d'emergenza -come le ultime disposizioni in materia di Severino e prima ancora di Alfano -ma che va affrontata alla radice. E' per questo che, da oggi, in piazza difronte ai tribunali d'Italia, si firma per tre proposte di legge di iniziativapopolare, sostenute da un vasto cartello di organizzazioni e associazioni - traqueste Rifondazione - impegnate sul terreno della giustizia, del carcere edelle droghe: la prima propone l’inserimento nel Codice Penale del reato ditortura secondo la definizione data dalla Convenzione delle Nazioni Unite; laseconda interviene in materia di diritti dei detenuti e di riduzionedell’affollamento penitenziario. La terza si propone di modificare la leggesulle droghe nei punti più odiosi che provocano tanta carcerazione inutile. Sì,perché il sovraffollamento carcerario "non è invincibile" dicono leassociazioni promotrici, basta, appunto, chiedersi da dove parte il problema. Oggi, in Italia, in condizioni di"estremo orrore inconcepibile in un Paese civile" - per ripetere leparole del Presidente della Repubblica - vivono oltre 68mila detenuti rinchiusiin edifici destinati a non più di 45.654 persone. In una delle tante inchiestesul sistema carcerario si svela il dramma. Solo per citare un esempio, quellopiù aberrante, i Nas lo hanno trovato in 21 celle dell'ospedale psichiatricogiudiziario di Montelupo Fiorentino, in Toscana. E in altre 28 in Sicilia aBarcellona Pozzo di Gotto: in quei luoghi di detenzione per condannatidefinitivi malati di mente, i bagni a disposizione per pazienti con la diarreaerano senz'acqua. La situazione non è diversa nelle 206 carceri italiane chestanno letteralmente scoppiando. Da qui l'urgenza di firmare per una battagliadi civiltà. Le tre proposte di legge si muovono, infatti,su tre linee guida. Prima fra tutte la legge sulla droga. Solo l’anno scorsosono entrate in prigione per violazione della normativa antidroga 28.000persone (fra consumatori e piccoli spacciatori), mentre sono oltre 15.000 -riferisce il sito www.3leggi.it) i tossicodipendenti ristretti su un totale di67.000: la metà dei detenuti ammassati e stipati nelle patrie galere hanno ache fare con la legge sulle droghe. E’, dunque, urgente la cancellazione dellenorme più deleterie e “affolla-carcere”, al fine di evitare l’arresto agliaccusati di detenzione di sostanze stupefacenti per fatti di “lieve entità” eper far uscire i tossicodipendenti e destinarli a programmi alternativi (oggipreclusi da vincoli assurdi e dall’applicazione della legge Cirielli sullarecidiva).  Occorre anche dare applicazione alle propostedel Consiglio Superiore della Magistratura, in particolare eliminando le normedi tipo emergenziale, dagli automatismi sulla custodia cautelare alla leggeCirielli sulla recidiva, dal reato di clandestinità alle misure di sicurezza eprevedendo un meccanismo di messa alla prova, di misure alternative e di numero chiuso. Tre proposte per affrontare tre fronti diversiche potrebbero ovviare il problema alla radice. Il primo punto, come detto, èl’introduzione del reato di tortura nel codice penale. Nell’appello si leggeinfatti: “Si vuole così sopperire a una lacuna normativa grave: nel nostrocodice penale manca il delitto di tortura, nonostante gli obblighiinternazionali in tal senso”. La seconda proposta è "Per la legalità e ilrispetto della Costituzione nelle carceri": l’obiettivo è, come accennato,una modifica della ex-Cirielli per limitare la possibilità di ricorrere allamisura cautelare e per abolire il reato di clandestinità. Infine una modificaalla legge Fini-Giovanardi sulle droghe: dalla depenalizzazione del consumoalla “diversificazione del destino dei consumatori di droghe leggere da quellodi sostanze pesanti”.Il Governo non si è ancora insediato. La situazione è di stallo. L'auspicio è che questeproposte, invece, diventino priorità nella prossima agenda politica.  Per sapere dove firmare qui Castalda Musacchio09/04/2013www.liberazione.it