RACCONTI & OPINIONI

Riesce in pieno il corteo per ricordare l'assassinio di Stato Giorgiana Masi, nonostante i divieti della questura e di Alemanno


Roma 12 maggio 2013Alcune migliaia di persone, sfidando il divieto della questura, hanno partecipato a Roma al corteo in ricordo di Giorgiana Masi, uccisa 36 anni fa nel corso dei disordini provocati dalle cariche della polizia contro un corteo del movimento convocato per sostenere la legge sull’aborto.L’iniziativa, che si è svolta pacificamente, come da programma è partita alle nove da piazza Campo de’ Fiori e dopo alcuni sit in nella piazza e passando davanti al ministero di Grazia e Giustizia ha raggiunto ponte Garibaldi. Un grido di libertà contro "l’oscurantismo cattolico”, ha dichiarato Sandro Medici, candidato sindaco della Repubblica Romana, che ha preso parte all’iniziativa insieme ad alcuni esponenti poiltici di Prc e Pdci, che sostengono la sua candidatura.Il riferimento di Medici è alla cosiddetta Marcia per la vita che si è svolta nelle stesse ore, poco lontano, e che ha visto la partecipazione dell’immancabile Gianni Alemanno. “In questo senso trovo stupefacente e culturalmente devastante che il senatore Marino definisca giusta una manifestazione di legionari dell’integralismo clericale”, ha aggiunto Medici. “Nonostante i divieti il corteo ha raggiunto il luogo dove Giorgiana venne ucciso di maggio, sfilando per le strade del centro”.E’ stata una dimostrazione – ha continuato Medici – di quella consapevolezza politica che rifiuta ogni forma di discriminazione e rivendica diritti di libertà e di autodeterminazione”. A scagliarsi contro la cosiddetta "marcia per la vita" anche il segretario del Prc Paolo Ferrero, che parla di "celebrazione dell’oscurantismo della Chiesa". "Occorre tutelare le persone, in primo luogo le donne, non gli embrioni", aggiunge Ferrero. "Noi difendiamo la legge 194: è anacronistico e vergognoso che si facciano cortei del genere, nel 2013, sul corpo delle donne, contro la libertà e la dignità delle donne - conclude -. Noi ricordiamo invece oggi Giorgiana Masi, uccisa proprio a una manifestazione il 12 maggio del ’77, e tutte le donne vittime di violenza".Fabio Sebastiani 13/5/2013 www.liberazione.it