RACCONTI & OPINIONI

A Torino denuncia del Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte sui pericoli per la vita e l'incolumità dei malati.


Fuori uso da quasi un mese, l’apparecchio salvavitaAccade all’Unità Spinale Unipolare di Torino e si parla di un’apparecchiatura indispensabile per la diagnosi delle disfunzioni dell’apparato vescicale, particolarmente rilevanti e gravi in tutti i casi di lesioni al midollo spinale. Lo denuncia il Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte, che se la situazione non verrà sanata, attiverà ogni iniziativa volta a garantire la difesa della vita e dell’incolumità delle persone con lesione midollareL’Unità Spinale Unipolare del CTO di TorinoLe disfunzioni dell’apparato vescicale si presentano con particolare rilevanza e gravità in tutti i casi di lesioni al midollo spinale e pertanto vi sono apparecchiature per la diagnosi di esse – come quelle necessarie agli esami strumentali di neurourologia (urodinamica) – da considerare certamente quali salvavita, sia nelle situazioni acute che in quelle cronicizzate. E tuttavia succede a Torino, presso l’Unità Spinale Unipolare (USU) del CTO di Via Zuretti, che da ben venticinque giorni proprio un’apparecchiatura del genere sia fuori uso, presumibilmente non più riparabile e che non sarebbero disponibili i 200.000 euro necessari a una nuova strumentazione. In sovrappiù, non sarebbe nemmeno autorizzabile la spesa di 50 euro giornalieri, per procurarsi in leasing un “Amplificatore di brillanza”, strumento che transitoriamente potrebbe sostituire il precedente.A denunciare tale situazione è stato il Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte – aderente alla FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici) e alla FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – il cui presidente Piergiuseppe De Vecchi Pellati ha indirizzato una lettera all’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, dalla quale dipende l’USU, «diffidandola dall’avallare di fatto tale situazione» e «chiedendo con urgenza che si provveda a trovare a soluzione». «In caso contrario – conclude la lettera – attiveremo ogni iniziativa volta a garantire la difesa della vita e dell’incolumità delle persone con lesione midollare». (S.B.)Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@cptorino.it.23/5/2013 www.superando.it