RACCONTI & OPINIONI

Paolo Ferrero "Quello che è avvenuto stamattina a Pomigliano è sintomatico di un governo agli ordini dei padroni"


Pomigliano, la polizia scorta in fabbrica i lavoratoriLa polizia che scorta in fabbrica i lavoratori. Succede anche questo quando a comandare è il padrone. Nel caso specifico, la Fiat. E così stamattina davanti allo stabilimento di Pomigliano d’Arco dove Fiom e Slai Cobas avevano indetto un sit in di protesta contro il primo sabato di recupero la polizia ci è andata giù pesante sia con i sindacalisti che con i lavoratori: quando un piccolo gruppo di manifestanti si è staccato dagli altri presenti e, preceduto da uno striscione con la scritta "No al reparto confino di Nola", si è diretto verso la strada per tentare di convincere i lavoratori a non entrare al lavoro, le forze dell'ordine, schierate in un numero spropositato, hanno dapprima bloccato i manifestanti e poi li hanno caricati: uno è stato colto da malore e portato via in ambulanza.Polizia in azione anche al “varco 1”, dove il responsabile per il settore auto della Fiom, Michele De Palma, è stato invitato a mostrare i propri documenti d'identità: pura e semplice intimidazione. Il gruppo di manifestanti stava cercando anche in questo caso di convincere i colleghi in entrata (molti lavoratori hanno anticipato di alcune ore l'ingresso), ad unirsi alla protesta, mentre i poliziotti garantivano il flusso automobilistico. Ma non solo quello automobilistico: in pratica «accompagnavano» i lavoratori in fabbrica, senza dare loro la possibilità di parlare con i manifestanti che, come nel loro diritto, tentavano di spiegare le ragioni della protesta.«Quello che è avvenuto stamattina a Pomigliano - commenta Paolo Ferrero, segretario del Prc - è sintomatico di un governo agli ordini dei padroni. A fronte di un presidio annunciato dalla Fiom e dal sindacalismo di base contro gli straordinari obbligatori, vi è stato un enorme dispiegamento di polizia che si è comportato come un vero e proprio esercito privato agli ordini della FIAT: hanno scortato in fabbrica ogni singolo lavoratore, hanno pestato chi protestava, hanno identificato varie persone per intimidire i lavoratori, visto che la Fiat come si sa ha il licenziamento facile. Ci troviamo quindi - aggiunge Ferrero - di fronte ad un enorme spreco di soldi pubblici: da un lato la Fiat ordina gli straordinari mentre ha 1.600 lavoratori in CIG e dall’altra si usano centinaia di poliziotti contro i lavoratori invece di usarli contro la mafia e la camorra».15/06/2013 www.liberazione.it