RACCONTI & OPINIONI

La circoncisione sia accettata come pratica medica. Un terzo dei bambini musulmani viene operato in strutture clandestine


Medici stranieri in Italia, medici ebrei e Comunità del mondo arabo unitiCreare ambulatori specializzati che offrano il servizio con il pagamento di ticket “ragionevoli” per contrastare il mercato nero.Una riunione ad hoc si è svolta tra il presidente dell’Associazione dei medici stranieri in Italia (Amsi) e della Co-mai (Comunità musulmane in Italia), il palestinese Foad Aodi, e il presidente dell’Associazione dei medici ebrei romani, Dario Perugia. Si è trattato, afferma proprio Foad Aodi, “dell’inizio di una cooperazione a lungo termine, dando il via ad un accordo di collaborazione tra medici dell’Amsi provenienti da tutti i continenti anche di origine araba e medici ebrei in Italia sui temi della sanità, a partire dalla circoncisione, pratica religiosa che unisce Islam ed ebraismo e che per le comunità musulmane in Italia rappresenta una vera emergenza”. “A differenza dei neonati ebrei, che vengono circoncisi da medici – ricorda il presidente dell’Amsi – un terzo dei bambini musulmani viene operato in strutture clandestine, con rischi di complicanze e infezioni. Si tratta di grossi numeri, in quanto in Italia vivono circa 1 milione e 300 mila musulmani, nella quasi totalità credenti. L’Amsi si batte da tempo perché la circoncisione avvenga in strutture apposite all’interno del servizio sanitario nazionale”.“Innanzitutto per tutelare la salute dei bambini – afferma il presidente dell’Amsi e Co-mai. – In secondo luogo per eliminare il ‘mercato nero’ che fiorisce in Italia sulla circoncisione, con medici che arrivano a farsi pagare anche mille euro per un singolo intervento, costringendo molte famiglie a grossi sacrifici o persino a tornare nei Paesi di origine. La proposta dell’Associazione medici stranieri, condivisa anche dalla Comunità del mondo arabo in Italia, dall’associazione Uniti per Unire e ora è giunto anche il contributo importante dei medici ebrei, è quella di creare ambulatori specializzati che offrano il servizio con il pagamento di ticket ‘ragionevoli’ (un massimo di 100 euro). Ciò avviene già in alcune regioni, come l’Emilia Romagna e il Veneto. Si tratta però di uniformare le norme su scala nazionale e poter registrare la pratica ufficialmente come circoncisione e non utilizzare altri 20/6/2013  Fonte: www.immigrazioneoggi.it