RACCONTI & OPINIONI

Nelle norme italiane si rinvengono numerosissime definizioni “medico-legali”. Costii e visite su visite, spesso inutili


Disabilità: tagliare gli sprechi veri  Quanto spreca l’Italia per l’accertamento dell’invalidità? E quanto deriverebbe in termini di risparmio dalla semplificazione amministrativa? È l’oggetto di una elaborazione propositiva che la Federazione per il Superamento dell’Handicap invierà nei prossimi giorni ai Ministeri della Salute, della Funzione Pubblica, del Lavoro e delle politiche sociali, e dell’Economia.L’intero ambito della disabilità è regolamentato da norme disorganiche prive, fra l’altro, di attenzione ai costi dell’impianto di valutazione e diverifica delle condizioni soggettive. Nelle norme italiane si rinvengono numerosissime definizioni “medico-legali”, quasi mai sovrapponibili, legate adaltrettanti status. Per ciascuno status sono previste modalità diverse cheinnescano percorsi differenziati. Costi su costi, visite su visite, spesso inutili e superflue: si pensi che la legge prevede che al 18esimo anno di etàqualsiasi persona con invalidità debba essere rivalutata, anche se affetta dauna menomazione gravissima.Oppure si pensi alla moltiplicazione delle visite per poter accedere alla riabilitazione (una del medico territoriale, l’altra del medico della struttura convenzionata) o per ottenere il sostegno scolastico, o per iscriversi alleliste di collocamento.La FISH nella sua analisi evidenzia l’elevatissimo numero di operatori, in particolare medici, coinvolti nelle attività di accertamento, valutazione,verifica, conferma, controllo delle diverse condizioni sanitarie. Ciò comportaun costo elevatissimo e non giustificabile, oltre che sottrarre risorse utili ad altri servizi e prestazioni.Ad esempio ogni Commissione ASL di accertamento di invalidità è composta datre medici ASL (dipendenti o convenzionati), un medico INPS, un medicorappresentate delle Associazioni di categoria (a carico dello Stato). Per untotale di 5 medici. Ma i verbali rilasciati da questa prima commissione vengonopoi verificati da una seconda commissione dell’INPS di uguale composizione.Nel solo 2011 le domande di accertamento per invalidità (o handicap odisabilità) sono state 1.200.000 con altrettante valutazioni e relativi costi.La FISH riporta, fra gli esempi, il caso non infrequente dei bambini naticon una severa patologia congenita: prima dei venti anni di vita la persona viene visitata mediamente, per i motivi “fiscali” più disparati, 7 volte, con il coinvolgimento di 67 medici. E il numero può aumentare se la persona viene anche convocata a controlli straordinari.A questo si aggiungano i costi spaventosi per i controlli straordinari sulle invalidità (800mila dal 2009 al 2011, altri 450mila nei prossimi treanni). Si pensi che, solo per pagare medici esterni all’Istituto, la spesa INPSè passata da 9 milioni nel 2010 a 25 milioni nel 2011. E questa è solo una parte minima della spesa complessiva: 1.250.000 lettere di convocazione, le spese amministrative, i medici dipendenti coinvolti, i costi dell’assistenzadei Caaf e i successivi ricorsi.Infatti tale impianto normativo e burocratico è poi motivo di contenzioso.325.926 sono le cause civili pendenti in materia di invalidità (Fonte: Cortedei Conti, Determinazione 91/2012), per un giro d’affari stimato – per legali, periti e patronati – in circa 2 miliardi di euro.E per non parlare della lentezza del sistema: fra la presentazione della domanda di accertamento e l’erogazione delle provvidenze economiche trascorronoin media 278 giorni per l’invalidità civile, 325 giorni per la cecità civile e344 giorni per la sordità.Ciò che tale situazione comporta – sorvolando sull’enorme disagio subitodai Cittadini – è meritevole di un intervento di semplificazione e di revisione immediata.È in questa direzione che la FISH proporrà una revisione dei criteri divalutazione di invalidità, un intervento normativo di revisione delle disposizioni vigenti per renderle omogenee, una massiccia semplificazione normativa che restituisca ai soli servizi pubblici territoriali il compito di valutare la disabilità in funzione dell’inclusione sociale e dell’autonomia personale.25 giugno 2013FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap