RACCONTI & OPINIONI

Conferma scientifica del nesso tra tumori al polmone e smog. La ricerca pubblicata su Lancet, l'Italia tra i paesi peggiori


Tumore al polmone, è provato: l'inquinamento c'entraAdesso c'è la conferma. Uno studio europeo che ha coinvolto i ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dimostrato la stretta relazione tra inquinamento atmosferico e tumore al polmone. E, manco a dirlo, tra i nove paesi europei coinvolti nella ricerca l'Italia è risultato il paese più inquinato. Lo studio è stato pubblicato su Lancet Oncology ed è stato realizzato su oltre 300.000 persone. E' servito a dimostrare che più alta è laconcentrazione di inquinanti nell'aria e maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone. E' inoltre emerso che i centri abitati italiani monitorati hanno la più alta presenza di inquinanti.Gli obiettivi dello studio. Allo studio hanno collaborato 36 centri europei e oltre 50 ricercatori. Si tratta del primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone che interessa un numero così elevato dipersone, con un'area geografica di tale estensione e un rigoroso metodo per la misurazione dell'inquinamento. La ricerca, inoltre, fa parte del progetto europeo ESCAPE (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), che si propone l'obiettivo di studiare gli effetti a lungo termine sulla salute umana dell'inquinamento atmosferico in Europa. Il lavoro ha riguardato 17 coorti per un totale di 312.944 persone di età compresa tra i 43 e i 73 anni, uomini e donne provenienti dai seguenti paesi europei: Svezia, Norvegia, Danimarca,Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia. In Italia le città interessate sono state Torino, Roma, Varese.La ricerca. Le persone sono state reclutate negli anni '90 e sono state osservate per un periodo di circa 13 anni, registrando per ciascuno gli spostamenti dal luogo di residenza iniziale. Del campione monitorato hanno sviluppato un cancro al polmone 2.095 individui. I casi di tumore sono stati poi analizzati in relazione all'esposizione all'inquinamento atmosferico nelle rispettive zone diresidenza. E' stato misurato in particolare l'inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell'aria (particolato PM 10 e PM 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali, ecc. Lo studio ha permesso di concludere che per ogni incremento di 10 microgrammi di PM 10 per metro cubo presenti nell'aria aumenta il rischiodi tumore al polmone di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l'adenocarcinoma. Questo è l'unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori lasciando quindi più spazio a cause non legate al fumo da sigaretta di espletare il loro effetto cancerogeno. Inoltre si è visto che se nell'arco del periodo di osservazione unindividuo non si è mai spostato dal luogo di residenza iniziale, dove si èregistrato l'elevato tasso di inquinamento, il rischio di tumore al polmone raddoppia e triplica quello di adenocarcinoma.Le normative. Le attuali normative della Comunità europea in vigore dal 2010 stabiliscono che il particolato presente nell'aria deve mantenersi al di sottodei 40 microgrammi per metro cubo per i PM 10 e al di sotto dei 20 microgrammiper i PM 2.5. Questo studio, tuttavia, dimostra che anche rimanendo al di sottodi questi limiti, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l'effetto presente anche al di sotto di tali valori.Italia più inquinata. Dalla misurazione delle polveri sottili l'Italia è risultatoessere tra i paesi europei più inquinati, infatti, in città come Torino e Roma sono stati rilevati in media rispettivamente 46 e 36 microgrammi al metro cubodi inquinanti PM 10 in confronto a una media europea decisamente più bassa (ad esempio a Oxford 16, a Copenaghen, 17).Prima causa di morte. Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovicasi. Da solo rappresenta circa il 20% di tutte le morti per tumore nel nostro Paese.10/07/2013 www.liberazione.it