Ilva, licenziato un operaio, dirigente del sindacatoUsb: "In azienda usati metodi criminali"L'Ilva licenzia un dirigente Usb proprio mentre finiscono in manette i suoialcuni uomini messi dai Riva per gestire una struttura parallela di gestione econtrollo. Quello che sta quello che sta accadendo e' "paradossale'',scrive in un comunicato l’Usb, che in questi mesi è stata sempre in prima filanella battaglia contro i Riva.Marco Zanframundo, questo il nome dell’operaio del reparto Mof e dirigenteUsb licenziato è ''tra i piu' tenaci oppositori al regime della famigliaRiva'', e il provvedimento è stato ''preceduto da una valanga di sanzionidisciplinari e minacce di tutti i tipi''. Un provvedimento, inoltre, - sisottolinea - che viene messo in atto ''in un reparto in cui in tempi recenti e'morto l'operaio Claudio Marsella e dove i lavoratori hanno vita ad uno scioperoad oltranza per chiedere il ripristino di idonee condizioni di sicurezza''. Allavoratore, ''in prima fila - osserva l'Unione sindacale di base - nellemanifestazioni, negli scioperi, nelle denunce contro il malaffare dei Riva, altermine dell'ennesimo volantinaggio di denuncia davanti ai cancelli dello stabilimentoe' stato impedito di entrare al lavoro e, successivamente, e'stato comunicatoil licenziamento''.L'Usb chiede l'immediato ritiro della procedura. ''Marco deve esserereintegrato - scrive l'Usb - mentre deve pagare duramente chi nella dirigenzaopera con metodi criminali. Non sorprende l'arresto di cinque 'dirigenti ombra'dell'Ilva di Taranto, che dal 1995, ovvero dall'insediamento del gruppo Riva,avrebbero costituito una struttura parallela con il compito di 'verificare'l'operato dei dipendenti''. Gia' a fine maggio scorso, conclude l'Usb, erastato presentato un esposto alla Procura della Repubblica, in cui si denunciava''la presenza di soggetti esterni all'organico aziendale ma con poterieffettivi nello stabilimento tarantino''.Fabio Sebastiani 07/09/2013
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