RACCONTI & OPINIONI

Il 9/10 novembre a Roma, assemblea generale per nuovi terreni di lotta e l'allargamento del conflitto sociale


Provarci, resistere, avanzare Per la terza volta in due settimane il movimento ricompostosi tra piazza San Giovanni e Porta Pia torna all'attacco, mostra inumeri, tiene la piazza e fa capire di essere una minaccia reale a chi si rinserra nei palazzi del potere.Il dopo #19o aveva visto i detrattori dellasettimana prima correre sul carro del vincitore e cercare di accaparrarsi ex-post una scommessa vinta dai movimenti: Il Manifesto tentava bislaccamente di susumere la mostruosità del 19 sotto la più rassicurante ala protettiva del12 ottobre; Sel giungeva con una settimana di ritardo a riconoscere l'errore di aver disertato le piazze (“mi si nota di più se vado o non vado..?”). Chissà che domani un Renzi non spari la sua cazzata della settimana è qualche post-fascistaalla Meloni non rievochi l'eredità “sociale” dell'Msi...La verità è invece molto più cristallina: ancorauna volta i movimenti, partendo dal basso e senza mediazioni, hanno messo sulla pubblica piazza le contraddizioni che fanno male e che non si risolveranno con qualche palliativo d'aggiustamento. Son dovuti scendere in strada mettendo la carne di fronte ai manganelli e i polmoni ad assorbire lacrimogeni, come avviene ovunque si lotti, in piazza Taksim, a Rio De Janeiro o sulle pendici montuose della Val Clarea.Cosi si fa! Altrimenti non ci ascoltano. E non dobbiamo stupirci. Quella banda di ruffiani che hanno ancora la pretesa dichiamarsi tra loro, “onorevoli”, “primi cittadini” e “governatori” continueranno a scaricarsi l'un l'altro la patata bollente, sperando che lanottata passi e che qualche tesoretto spremuto dalla nostra pelle collettiva possa tamponare il problemino che inizia a porsi. Bisognava salire sul tetto di un blindato per ricevere attenzione e farsi intravedere dalle segrete stanze di Montecitorio e Palazzo Chigi.A questo 31 ottobre si è giunti facendo tesorodella forza accumulata nella piazza del 19. In pochi ci avevano creduto. Oggi iniziamo a vedere i risultati, in termini di continuità e perseveranza, di cosa possono produrre le soggettività di movimento se si muovono con umiltà emetodo, individuando obiettivi concreti da praticare, mete da raggiungere, percorsi che non si possono concordare. Una dimostrazione d'assedio effettiva,una prefigurazione di quel che va fatto.Sono primi passi incoraggianti ma siamo ancora lontani dall'aver raggiunto i nostri traguardi. Che sono tanto ambiziosi e tanto ampi da imporci di non accontentarci. Per provare a costruire una sollevazione generale reale, che incida sui rapporti di forza e inverta i processi, le aspettative di masse sempre più espropriate ma che possono essere protagoniste quando sono consapevoli dei loro interessi e si uniscono per difenderli.Alcune date sono già sul tappeto, per continuare il cammino: il prossimo 9/10 novembre a Roma, per discutere in assemblea generale nuovi terreni di lotta e l'allargamento del conflitto sociale oltre il piano della lotta per la casa, individuando gli altri gangli della riproduzione sociale (reddito, spesa pubblica, sanità, formazione...ecc) e provare magari abuttare giù qualche elemento di programma per il medio periodo. Un'altra possibile iniziativa che si prospetta all'orizzonte è il nuovo vertice italo-francese tra Monti e Hollande sul Tav, il prossimo 20 novermbre, sempre a Roma, dove ri-ratificheranno la decisione di buttare nell'idrovora di Chiomonte miliardi di euro di denaro pubblico.Anche questi sono solo piccoli passi ma necessari per tracciare una nuova via. A sarà dura ma abbiamo iniziato a metterci in marcia... e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci!01/11/2013 Fonte:  www.infoaut.org