RACCONTI & OPINIONI

Nei moderni campi di prigionia in Italia. Gli autori non si sono limitati a raccontare la vita dei reclusi all'interno dei Cie


Mediterraneo di morte: arriva il docufilm «L'ultima frontiera» Al Festival dei Popoli di Firenze verrà proiettato il lavoro di Alessio Genovese sulla vita nei Cie e sull'operato della polizia di frontiera all'aeroporto di Fiumicino.In prima serata, allo Spazio Alfieri di Firenze verrà presentato "EU 013 - L'ultima frontiera" di Alessio Genovese (Italia, 2013, 60'). Il film testimonia per la prima volta ciò che accade all'interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione italiani (Cie) dove ogni anno migliaia di cittadini stranieri vengono trattenuti per non avere un regolare permesso di soggiorno.I Cie esistono da 15 anni in Italia. Ma questa è la prima volta che il ministero dell'Interno autorizza una troupe cinematografica a girare all'interno delle strutture.Il film di Alessio Genovese e Raffaella Cosentino non è soltanto un viaggio nei Cie, ma anche nel nostro immaginario. Perché, in fondo, la vera funzione dei Cie non è controllare i flussi migratori, come dimostrano le basse percentuali di rimpatri effettivi. La vera funzione dei Cie è simbolica. Sono la materializzazione della frontiera, sono il costante tentativo (fatto sulla pelle dei detenuti) di ridefinire il confine.Gli autori del film hanno colto questa doppia funzione, e per questo non si sono limitati a raccontare la vita dei reclusi all'interno dei Cie, ma si sono spinti oltre, seguendo anche il lavoro della polizia di frontiera all'aeroporto di Fiumicino, a Roma.Desk2IL VIDEO http://youtu.be/FeEDS3piSgQ2/12/2013 www.globalist.it