RACCONTI & OPINIONI

Siamo all'epilogo della guerra senza quartiere contro la salute? Anche questa è una forma di annientamento!


Patto per lo salute? No, un annuncio funebre per la sanità pubblica.. Con continui rimandi a cabine di regia e futuri decreti attuativi e zero soluzioni per i principali problemi della sanità pubblica, su tutti liste di attesa e nuovi Livelli di assistenza, Stato e Regioni hanno siglato l’ennesimo “Patto” fatto di tagli miliardari alla sanità pubblica e di un drammatico approfondimento del divario già esistente tra Nord e Centro-Sud del Paese in termini di garanzia delle cure e dell’assistenza. Nonostante le puntuali e circostanziate critiche della Corte dei Conti, che registra l'estrema pericolosità di risparmi ottenuti attraverso un consistente depauperamento dei servizi, si sancisce definitivamente la subordinazione di un diritto inalienabile, quale è la salute, ai vincoli di bilancio. Nessuna garanzia di universalità del sistema sanitario ma ancora migliaia di posti letto tagliati, ulteriori regali ai privati convenzionati/accreditati, e la revisione dei ticket sulla base del reddito che, nel Paese che “vanta” ben 160 miliardi di evasione fiscale, è l’ennesimo calcio nello stomaco delle fasce popolari e del lavoro dipendente! La tanto decantata deospedalizzazione del sistema di cure è in realtà la definitiva privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi territoriali, e l’applicazione dei costi e fabbisogni standard nasconde un attacco alla qualità dei servizi e una forte volontà di ridimensionamento del personale della sanità, reso peraltro assai facile dalla mobilità obbligatoria e dal demansionamento previsti dal decreto di “riforma della PA”. Ma la Ministra della salute, sussumendo in se lo stucchevole Renzi-style, continua a parlare di evento storico (in effetti sarebbe un bel regalo per privati, assicurazioni e “non” profit!) e di appropriatezza del sistema: il vuoto pneumatico. Spieghi la Ministra, se ne è capace, l’appropriatezza di un servizio sanitario pubblico sottoposto a continui tagli e definanziamenti, nel quale mancano 60.000 infermieri e ci sono 36.000 precari senza prospettiva di stabilizzazione, dove il personale è sottoposto a condizioni di lavoro inaccettabili, senza rinnovo del contratto dal 2010 e con il blocco presso che totale del turnover. Lo dica con parole sue, se ne possiede, a quei 10 milioni di cittadini che già ora non hanno accesso alle cure per problemi economici. Ma i Patti non si fanno senza l’Oste! Per USB sarà battaglia a difesa di un servizio pubblico fondamentale per i cittadini e dei suoi lavoratori e lavoratrici. redazione12/7/2014 www.contropiano.org