RACCONTI & OPINIONI

IL PUNTO franco


IERI A ROMA AL CIRCO MASSIMO UN MILIONE DI OPPOSITORI SENZA UN PARTITO CHE FACCIA OPPOSIZIONE. Ieri a Roma un’altra levata di popolo contro questo governo grigio tendente al nero in quadro sociale talmente fosco da prefigurare una notte decennale per la civiltà. Un’altra marea in cammino contro questo governo, certamente non i due milioni e mezzo dei megafoni piddini ma sicuramente un milione di persone, dopo le oltre trecentomila persone della sinistra comunista, le altre duecentomila dei sindacati di base il 17 ottobre e le centinaia di migliaia di studenti, professori e genitori che riempiono le piazze d'Italia in questi giorni. Quindi un mese antiberlusconiano. E stato importante, molto, che il PD non abbia annullato questa sua manifestazione lanciata prima dell’estate ma ora dovrebbe sostanziarla con scelte politiche concrete e seriamente antigovernative, quindi anticonfindustriali, per non dare corpo al dubbio di tanti, io uno di questi, su un presunto scherzo fatto a questo mare di persone, invogliato e facilitato economicamente a passeggiare per le strade di Roma, che è sempre una gran bella scelta, dalla potente macchina organizzativa del PD mentre in realtà con questo governo si vuole collaborare perché non si è culturalmente più attrezzati per fare opposizione parlamentare e di territorio. I segnali sono forti e più volte si sono materializzati, dalla boutade della sicurezza fino alla scialuppa di salvataggio di banchieri e industriali in queste settimane di caos delle borse. Sarebbe uno scherzo atroce per le borse, della spesa, degli italiani ma lo sarebbe anche per i diritti costituzionali sul lavoro e sui servizi pubblici, quelli opportunamente declinati come Beni Comuni, quasi già nei sacconi truffaldini della privatizzazione, vedi l’acqua con quel decreto varato il 6 agosto scorso che non consente più agli enti pubblici di gestire le risorse idriche del paese.E perché non dovrebbe finire tutto in un’ennesima burla? E’ stato così nel 2001 anche con la vittoria dell’Unione, quando il nascente PD - ancora DS/Margherita e anfratti vari – firmò con Rifondazione Comunista e il resto della sinistra un programma minimo di riforme - questa anemica parola più volte e monotonamente ripetuta da Veltroni ieri al circo massimo – per riprendere un cammino di diritti sociali e civili e ripresa economica dopo i brutali cinque anni di Berlusconi. Quella programma diventò nei due anni di governo Prodi una macchietta da avanspettacolo per il nascituro PD, con la sola Rifondazione a chiederne l’applicazione, non fosse altro per dare un’immagine di serietà al paese reale. Così non è stato e la commedia che ha seguito la fine del governo Prodi è stata ignobile e ipocrita. Non vorrei che ieri a Roma si sia solo richiesta la firma di un milione di persone sullo stesso pessimo copione. Così fosse ci sarebbe da interrogarsi sulla salute mentale di questa classe dirigente piuttosto che sullo stato di confusione di quel milione di italiani che con tenera testardaggine continua a seguire questi dinosauri in cammino verso il big ben della storia democratica del nostro paese.franco cilenti