Il beffardo trucco pro Vaticano dell’8xmilleLa legge del 1985 prevede un trattamento a parte per l’8 per mille del gettito Irpef e cioè 950 milioni con la possibilità, compilando un modulo, di assegnarlo alla Chiesa o a altre confessioni come ebrei e valdesi che hanno firmato intese con lo Stato. Quasi tutti sono convinti che non compilando il modulo e cioè non scegliendo, la loro quota rimanga automaticamente allo Stato. Ma così non è. In concreto solo i cattolici praticanti, circa il 34%, firmano in massa per la Chiesa e il 2% per altri culti. La maggioranza, circa il 60%, non sigla niente per tacita delega allo Stato o per non compilare moduli in più. Solo il 4% nota e sbarra la casella “Stato” che comporta la speciale destinazione dei fondi per calamità o per i beni culturali.Così la Chiesa con il 34% del 40% delle scelte espresse si appropria di 7/8 del 60% delle scelte non espresse aggiungendosi il 52% dell’8 per mille che viene da cittadini che non hanno espresso la volontà di sovvenzionarla. Ogni anno il 52% è la somma di quasi 500 milioni. Non è un caso che i Valdesi correttamente rinunzino alle somme che perverrebbero in modo fasullo e cioè da scelte non espresse e che nessuna legislazione europea preveda che i fedeli possano destinare alla Chiesa le tasse altrui, trasformando ciascuno in contribuente inconsapevole del Vaticano per centinaia di euro l’anno. C’è solo un modo per pagare le tasse solo allo Stato, sbarrare appunto la sconosciuta casella “Stato” ma, guarda caso, l’informazione pubblica non lo spiega mai.
Non bastano il finanziamento da Concordato, l'esenzione dalle tasse sugli immobili, i miliardi alle scuole religiose etc. etc
Il beffardo trucco pro Vaticano dell’8xmilleLa legge del 1985 prevede un trattamento a parte per l’8 per mille del gettito Irpef e cioè 950 milioni con la possibilità, compilando un modulo, di assegnarlo alla Chiesa o a altre confessioni come ebrei e valdesi che hanno firmato intese con lo Stato. Quasi tutti sono convinti che non compilando il modulo e cioè non scegliendo, la loro quota rimanga automaticamente allo Stato. Ma così non è. In concreto solo i cattolici praticanti, circa il 34%, firmano in massa per la Chiesa e il 2% per altri culti. La maggioranza, circa il 60%, non sigla niente per tacita delega allo Stato o per non compilare moduli in più. Solo il 4% nota e sbarra la casella “Stato” che comporta la speciale destinazione dei fondi per calamità o per i beni culturali.Così la Chiesa con il 34% del 40% delle scelte espresse si appropria di 7/8 del 60% delle scelte non espresse aggiungendosi il 52% dell’8 per mille che viene da cittadini che non hanno espresso la volontà di sovvenzionarla. Ogni anno il 52% è la somma di quasi 500 milioni. Non è un caso che i Valdesi correttamente rinunzino alle somme che perverrebbero in modo fasullo e cioè da scelte non espresse e che nessuna legislazione europea preveda che i fedeli possano destinare alla Chiesa le tasse altrui, trasformando ciascuno in contribuente inconsapevole del Vaticano per centinaia di euro l’anno. C’è solo un modo per pagare le tasse solo allo Stato, sbarrare appunto la sconosciuta casella “Stato” ma, guarda caso, l’informazione pubblica non lo spiega mai.