RACCONTI & OPINIONI

A sostegno di Liberazione: sperando che continuino a portare in edicola la nostra voce e quella di tutti i precari


La solidarietà dei ricercatori dell'Ispra precari e non I ricercatori dell'ISPRA, precari e non, vogliono esprimere la propria solidarietà a Liberazione , uno dei giornali che in assoluto ha mostrato la maggiore sensibilità, nel corso degli ultimi mesi e anni, verso la loro battaglia per la salvaguardia del lavoro ma soprattutto della ricerca e dei controlli ambientali pubblici  I ricercatori dell'ISPRA, precari e non, vogliono esprimere la propria solidarietà a Liberazione , uno dei giornali che in assoluto ha mostrato la maggiore sensibilità, nel corso degli ultimi mesi e anni, verso la loro battaglia per la salvaguardia del lavoro ma soprattutto della ricerca e dei controlli ambientali pubblici. Conosciamo la situazione di difficoltà in cui versa attualmente il quotidiano, ma speriamo sinceramente che possa essere superata, in quanto consapevoli dell'importanza di Liberazione nel panorama mediatico italiano, spesso avaro in maniera desolante sui temi dell'occupazione e della scienza.Noi siamo stati protagonisti di una lunga battaglia che si è svolta sul tetto della sede ISPRA di via Casalotti tra novembre 2009 e gennaio 2010. Una parte della quale ha avuto grande visibilità anche su giornali, televisioni, radio e siti internet; in quel periodo, ma cosa più importante anche prima e dopo, abbiamo notato, con piacere, l'attenzione che Liberazione ha dedicato alla nostra vertenza e ai problemi dell'Istituto, che è il principale ente pubblico italiano che si occupa specificamente d'ambiente. Gli articoli e le interviste sul giornale sono stati pubblicati con continuità, e quasi mai ci si è soffermati, come capitato in altri contesti, sul "caso umano" e la ricerca quasi morbosa del dettaglio pietistico. Con il quotidiano di Rifondazione comunista si è sempre parlato dei problemi reali di un ente che continua ad avere al suo interno centinaia di precari, che si occupano di temi come la ricerca marina, i controlli sulle frane, i rifiuti, le emissioni in atmosfera e la fauna selvatica, per citare solo alcuni settori.Per tutto questo, vogliamo ringraziare i giornalisti di questa preziosa testata, sperando che continuino a portare in edicola la nostra voce e quella di tutti i precari e di coloro che in questo Paese continuano a battersi per i diritti, esercizio che col passare degli anni sembra diventare sempre più difficile, almeno in Italia. I ricercatori ISPRA USI/RdB 13/07/2010