RACCONTI & OPINIONI

La necessità di riorganizzare l'opposizione di classe al governo Berlusconi/Marchionne è sempre più stringente


LE P DI TREMONTI, BERLUSCHIONNE ED I COMPLICI DEL CENTROSINISTRA «Il governo Berlusconi è forte, e non esistono alternative credibili. Nè governi tecnici, nè larghe intese. Sono fuori dalla storia e l'Europa non lo approverebbe». Questa in sintesi la frase riassuntiva dell'intervista di questa mattina di Tremonti che tenta di rinsaladare la maggioranza sconquassata dagli scandali e dalle politiche economiche impopolari. Ci colpisce in questa frase l'elemento finale che sicuramente pochi commentatori noteranno e che segna invece un salto di paradigma importante nell'atteggiamento di Tremonti verso l'Europa. Nella frase infatti per la prima volta l'Europa entra prepotentemente come fattore esterno che influisce direttamente nelle scelte della politica italiana. Il Tremonti che fino a pochi mesi fa definiva il patto di stabilità come patto di stupidità oggi è uno degli alfieri principali del ridisegno economico e sociale del vecchio continente, insieme ai governi socialisti e popolari e dei grandi interessi di banche e imprese. Il fatto che  Prodi abbia espresso una sostanziale approvazione delle politiche economiche del Governo la dice lunga di cosa sia in profondità il centro sinistra. ('Nella manovra finanziaria c'e' un'idea di continuita' con quello che avevano fatto noi al Governo. Io l'ho chiamata la manovra "Visconti", cioe' Visco e Tremonti' - Romano Prodi 4 giugno 2010). Tremonti nell'intervista si pone come il responsabile del rigore monetarista europeo in Italia mandando un messaggio chiaro a banche ed imprese «nella manovra -sottolinea- è stata fatta la riforma delle pensioni più seria d'Europa. Pensioni e Pomigliano sono due P più importanti della P3.>> Mario Draghi e Padoa Schioppa applaudono, Veltroni e Bersani sono serviti. Pomigliano quindi non è un caso isolato come sperava il PD ma viene rivendicato da Tremonti come una riforma del lavoro in piena continuità con l'attacco all'art 18 ed al contratto nazionale del lavoro che questo governo porta avanti. A noi pare che l'asse Tremonti - Lega sembra guidare la mutazione genetica della destra italiana e definirsi anche sullo scenario europeo come capace di gestire la ristrutturazione che la crisi impone al nostro paese. Se il rigore monetarista attuato attraverso il nuovo patto di stabilità segnerà le linee principali con le quali gerarchizzare di fatto il mercato del lavoro nel vecchio continente tra paesi centrali europei ed economie periferiche ( Spagna, Portogallo, Grecia, Italia (del sud) ) altrettanto avviene in Italia tra nord e sud del paese. Il fatto che Tremonti inserisce la P di Pomigliano come riforma del lavoro segna quindi un ulteriore passaggio di qualità dell'attacco del Governo ai diritti dei lavoratori. Stendiamo un velo pietoso rispetto all'incapacità dell'opposizione parlamentare su questo versante. Bersani, Di pietro, repubblica.it hanno giustamente riempito le piazze per la legge sul bavaglio ma le hanno tenute vuote sul versante sociale. Nel suo complesso il centro sinistra è stato fin troppo disattento se non complice su questi temi ( il SI di Bersani al voto di Pomigliano è semplicemente la dimostrazione di quanto sosteniamo per non parlare del silenzio delle scelte che l'Europa sta compiendo). La necessità di riorganizzare l'opposizione di classe al governo Berluschionne ( Berlusconi/Marchionne) è sempre più stringente e questo è il punto sul quale lavorare senza sosta, sapendo che il versante europeo diventa ogni giorno che passa uno dei luoghi principali su cui muoversi. Oramai i Governi per la ridefinizione stessa che in Europa avverrà attraverso il nuovo patto di stabilità sono semplici esecutori di decisioni che vengono prese nei tavoli ristretti dei poteri forti, Tremonti su questo ha ragione, se l'Europa non approva Berlusconi non cade. 18/07/2010 leggi www.controlacrisi.org