RACCONTI & OPINIONI

Le macchiette di contorno di un potere economico che si trasforma aumentando sfruttamento e disuguaglianza


Tolto un marpione ne arriva un altro. Il sistema economico invece è immutabile  Nella politica ancora sonnacchiosa fanno notizia le contestazioni a Schifani durante la festa del PD a Torino e il discorso di Mirabello. Aldilà della retorica di chi spaccia un comizio di un leader post fascista come un discorso storico mi preme sottolineare che per lo meno qualcuno potrebbe ricordare al Presidente della Camera che almeno da 15 anni è il principale alleato del Presidente del Consiglio. Ora non mi pare una novità che la politica di Berlusconi sia viziata da interessi personali. Non mi pare che fossero oscuri i rapporti tra Berlusconi, vari faccendieri, mafiosi e corrotti. Fini, novello leader di chi non sa più a quale santo votarsi è stato perlomeno distratto. Ora, forse è un pochino ipocrita. Ma si sa, Berlusconi è in difficoltà e questo forse dipende più dall’appoggio sempre più condizionato e sempre più a rischio di una parte dell’establishment economico, o di una parte delle gerarchie vaticane. Si noti che come già in passato nessuno rimprovera a Berlusconi la dissennata politica sociale ed economica, nessuno vuole un chiarimento politico sulla distruzione della scuola pubblica, o sull’aumento del precariato. Nessun novello Robespierre chiede a Berlusconi come mai un quarto della popolazione attiva rischia di rimanere a vita senza lavoro. Gli amici di un comico ligure contestano duramente Schifani alla festa del PD. Insorgono per lesa maestà politici e cariche istituzionali. Non sta nel cuore del sottoscritto difendere un politico di questo tipo. Magari su di lui ha ragione Travaglio. Mi preme sottolineare che sarebbe forse opportuno che una parte di fischi e monetine venissero riservati ai veri responsabili del massacro sociale in salsa italiana. Contestare Tremonti, Marchionne, la Marcegaglia. Oppure l’impero associativo legato ad una parte di chiesa, ai Don Verzè di turno che grazie alla moderazione dei governi di ogni colore (ma il rosso è ahimè sbiadito) si apprestano a sostituire lo stato nella scuola e nella sanità. Certo, magari è più difficile, magari ti costa un po’ di inimicizia da parte dei giornali o dei gruppi editoriali che immancabilmente riportano le avventure dei nuovi rivoluzionari. Coloro che non hanno rispetto di nulla, che sono intransigenti. Ma solo con le macchiette di contorno di uno Stato in cui il potere economico continua trasformandosi a mantenere inalterate condizioni di sfruttamento e disuguaglianza. Quando, speriamo presto, supereremo anche il terzo mandato di Berlusconi magari proviamo a ricordarci anche delle sue malefatte economiche. Altrimenti finiremo per l’ennesima volta a discutere sul perchè la sinistra in Italia non conta più nulla. Anche se magari ogni tanto governa. Roberto Pardini06/09/2010www.bellaciao.org