RACCONTI & OPINIONI

Le delinquenze politiche ed economiche che violentano questa misera Italia hanno un viscido guscio nei grassi media


Dati sconvolgenti non fanno notizia  Ci sono notizie che non fanno più notizia. Perché ci si fa il «callo», ma anche perché sono notizie sgradevoli per il governo. Ieri è arrivato il dato sulle forze di lavoro nel secondo trimestre. Un dato orribile: 2,1 milioni di senza lavoro, tasso di disoccupazione salito all'8,5%; 29% dei giovani senza lavoro. E al Sud, ovviamente va decisamente peggio: il tasso di occupazione maschile è dieci punti inferiore a quello del Nord: addirittura 20 punti in meno per le donne. Senza contare che oltre il 15% di chi lavora lo fa a tempo determinato, sotto la mannaia di licenziamenti. Quasi 300 mila persone, inoltre, sono in cassa integrazione a zero ore o lavorano a orario ridotto. In altre parole hanno un salario tagliato che a sua volta taglia i consumi, rende la vita più difficile e frena l'economia italiana perché la domanda è insufficiente.È un dramma: individuale e collettivo. Per i media invece (salvo un paio di eccezioni) era solo la quarta o quinta notizia nei loro siti internet. Il chiacchiericcio politica ieri era - come al solito - più importante. Ma per chi? Non certamente per i senza lavoro, per le donne e i giovani, soprattutto del Mezzogiorno d'Italia. Certo, il dato sull'occupazione viene diffuso una volta al mese e, a meno di variazioni clamorose, non fa notizia. Ci si abitua, appunto. Al massimo si discetta se la tendenza alla diminuzione sta rallentando. Oppure a livello di governo (ieri Sacconi) con riferimento al tasso di disoccupazione si sostiene che «stiamo meglio degli altri paesi». Dimenticando che la Cig non è eterna e che i problemi strutturali rimangono invariati.Per fortuna nessuno questa volta ha preso di mira i lavoratori immigrati accusandoli di rubare il posto agli italiani. Nessuno accusa perché fa comodo inserire nei dati globali i lavoratori esteri che accettano lavori (e salari) di merda. Questo per dire che senza di loro i dati sull'occupazione sarebbero, se possibile, ancora più drammatici. Il governo ha fatto proprio il detto eduardiano «a' da passà a nuttata», ma questa buia notte dei senza lavoro va avanti da troppo tempo. Perché il governo non realizza politiche attive del lavoro, ma si limita a sostenere un po' i redditi di chi precipita nel baratro della Cig e della mobilità. Si dice che uno dei 5 punti qualificanti del programma che Berlusconi esporrà alle camere a fine mese riguarda il Mezzogiorno. Ovviamente sarà messo sullo stesso piano della legge blocca processi e salva premier. Con la certezza che quest'ultima sarà approvata, mentre per il Sud ci saranno tante promesse, ma pochi soldi. D'altra parte l'alibi è pronto: le regioni meridionali non sanno spendere. Senza aggiungere che quando spendono, vedi da ultimo l'Abruzzo, le tangenti volano alte. Nelle tasche del Pdl.Galapagos 24/09/2010www.ilmanifesto.it