RACCONTI & OPINIONI

Il piccolo comune abruzzese sulla prima pagina del New York Times. Quando una comunità di cittadini sceglie il proprio destino


Per la rivoluzione verde chiedete a Tocco da Casauria  In tempo di scandali sanitari e di miracoli-bluff, c'è un Abruzzo che, nel mondo, fa parlare di sé in positivo. Se vi diciamo Tocco da Casauria forse, a parte i 2.700 abitanti del paesino e chi vive o ha origini in provincia di Pescara, nessuno sa di cosa stiamo parlando. Ma se provate a fare questa domanda a uno del milione di newyorkesi che ogni mattina legge il New York Times, vi sentirete rispondere: «Ah sì, il paese della rivoluzione verde». Esattamente: questo piccolo paese, amministrato da un giovane sindaco classe '75, Riziero Zaccagnini, del Partito della Rifondazione Comunista ed eletto in una lista civica, è finito addirittura sulla prima pagina di uno dei quotidiani più importanti al mondo. In un articolo di Elisabeth Rosenthal di martedì scorso, infatti, Tocco da Casauria viene dipinto come il comune simbolo delle politiche energetiche ambientali in un paese, l'Italia, «scenario improbabile per una rivoluzione verde». Una bella anomalia, quindi, «in un Paese conosciuto più per la spazzatura che per la cittadinanza ambientalista». Come darle torto, visto l'eco del fallimento del "miracolo campano" giunto fino alla Grande Mela? Ma soprattutto, come dar torto al New York Times nel vedere in un piccolo comune di 2.700 abitanti un esempio da seguire? Già, perché grazie a una politica attenta, giovane e in grado di programmare una piccola-grande inversione di tendenza in campo energetico, a Tocco da Casauria si è riusciti non solo nell'impresa di contenere i costi della bolletta elettrica, ma addirittura a produrre il 30% di energia in più di quanta se ne consumi. Il tutto, con un guadagno notevole per l'intera comunità: ben 170mila euro messi a bilancio nel 2009. Come? Grazie alle turbine eoliche «alte e bianche» racconta Elisabeth Rosenthal sulla prima pagina del New York Times «che si innalzano dal filare degli olivi secolari» e che hanno reso autosufficiente, dal punto di vista energetico, il paese. Non solo. Oltre alle quattro pale eoliche, a Tocco da Casauria sono stati impiantati pannelli solari sui tetti di molte abitazioni, sulla palestra, sugli spogliatoi del centro sportivo e, addirittura, nel cimitero. Così, in questo paese descritto come la tipica comunità montana dell'Italia centrale, con chiesa, castello, anziani seduti al bar a discutere di politica, donne al mercato e «con il raccolto delle olive come il più importante evento dell'anno», ora si potrà rinnovare la scuola secondo le normative antisismiche e, come racconta il sindaco Zaccagnini, «triplicare il bilancio per pulire e sistemare le strade». Altro che Barack da Honolulu, Hawaii. In Italia, la green revolution porta il nome di Riziero da Tocco da Casauria, Abruzzo. 03/10/2010