RACCONTI & OPINIONI

Dalla Porcata elettorale della Lega alla porchetta di Polverini e Alemanno. La vergognosa abbuffata


Magnaccioni  «A fra' stai sempre a pensà a magnà li mortacci tua». Indimenticabile vignetta di appena pochi mesi fa sulla Polverini governatore in pectore, che dà in escandescenze con signorile aplomb contro quel disgraziato Franco, sodale di partito, che fece saltare il banco non arrivando a consegnare le liste in tempo, aho m'ero andato a fà 'na pagnottella. Eccoli lì ieri in piazza Montecitorio, così bella e così magnificamente romana, quelli della mejo società de' magnaccioni. Col pentolone e la pajata e la polenta col sugo che sgocciola sulle camicie verde-Lega, Maroni e Bossi e La Russa e la Polverini e tutti l'amici sua, a sgrufolare insieme. E la Polverini medesima che imbocca il Bossi con le mani sua, aho, evviva, bis, aho quanto sei bella Roma. Ce lo capiscono anche loro finalmente, i padani così duri (di comprendonio), ce lo capiscono una buona volta che la polenta con la pajata è bona bona e noi je dimo e noi je famo. Je dimo che fanno un bel po' schifo, e che la pajata a mezzogiorno è un piatto bello 'ndigesto, ahò ti si piazza sullo stomaco che levati. Capirai le castronate che poi si sprecano nell'Aula, si capisce ahò. Volgarità per volgarità, nun s'arriva da nessuna parte; Roma è grande e bella e civile, e ne ha viste tante, ha sopportato papi e imperatori disgraziati, c'ha er Colosseo e er Cupolone e nun c'ha bisogno de 'ste pagliacciate. Nun c'ha bisogno. Er Pasquino vi prenderebbe a sberle, vi butterebbe ar Tevere, ahò, voi nun fate neanche ride... 07/10/2010