RACCONTI & OPINIONI

Non ce la fa proprio il più grande partito d'opposizione a fare causa comune con i lavoratori e i precari


Pd, si cade sempre dalla parte dove si pende  Infine il Pd scelse. Dopo aver a lungo traccheggiato, come l'asino di Buridano, di fronte all'amletico dilemma, "aderire o non aderire" alla manifestazione indetta dalla Fiom per domani. E scelse di non aderire: se vorranno parteciperanno, in ordine sparso, dirigenti e militanti «sulla base della linea del partito (ohibò, ndr) in materia di lavoro». Insomma, very low profile (profilo molto basso), per segnare una distanza, più che una vicinanza ed un consenso. Che non ci sono. Non sulla lotta ingaggiata dai metalmeccanici della Cgil contro i soprusi della Fiat, non sul progetto di democrazia intorno al quale la Fiom tenta di ricostruire la sovranità dei lavoratori e il diritto alla rappresentanza sindacale.Non ce la fa proprio il più grande partito d'opposizione a fare causa comune con un articolato schieramento di forze sociali e politiche, con tante soggettività che stanno per dare vita ad un'imponente giornata di lotta. Non riesce, il Pd, ad entrare in risonanza con quanto di più vivo e sano si muove nella società italiana e a capitalizzarne politicamente la spinta al cambiamento. Del resto, si finisce sempre per cadere dalla parte dove si pende. E' una questione di gravità. Tocca alla sinistra, ora, giocare le sue carte e costruire, con volontà unitaria, fuori da ogni retaggio settario, un polo capace di conferire vigore, continuità, massa critica al movimento che riprende con determinazione il cammino. 15/10/2010