RACCONTI & OPINIONI

Quattro voti determinano un gravissimo passo indietro nel tempo contro i diritti insopprimibili delle donne


Consiglio d’Europa: il diritto all’obiezione di coscienza prevale su quello all’autodeterminazione Il Consiglio d’Europa, dopo un duro confronto avvenuto nel corso dei lavori dell’Assemblea,si è pronunciata a favore della difesa del diritto all’obiezione di coscienza da parte del personale sanitario.La risoluzione, ampiamente modificata rispetto alla versione originale presentata all’Assemblea, è stata approvata con 56 sì, 51 no e quattro gli astenuti.Al centro del confronto è stato un rapporto, approvato lo scorso giugno dal Comitato per gli affari sociali dell’Assemblea del Consiglio d’Europa, dedicato all’accesso delle donne alle cure mediche legittime (in inglese), e in particolare al problema dell’uso non regolamentato dell’obiezione di coscienza da parte del personale medico.La risoluzione avrebbe dovuto offrire la prima serie di direttive generali emanate da un ente regionale o internazionale su come i governi devono mantenere l’equilibrio tra il diritto all’autodeterminazione della donna e il diritto individuale del personale sanitario e dei medici ad esercitare obiezione di coscienza.Tra i maggiori cambiamenti introdotti, rispetto alla versione originaria del documento, la cancellazione del richiamo all’obbligo per i medici di informare i pazienti su tutte le opzioni di cura disponibili, indipendentemente dal fatto che tali informazioni possano indurre il paziente a seguire una cura a cui l’operatore sanitario obietta.La risoluzione era molto attesa soprattutto in Polonia dove lo scontro tra chi mette in primo piano il diritto all’autodeterminazione della donna e chi invece difende il diritto all’obiezione di coscienza si è fatto rovente dopo che una donna al secondo mese di gravidanza, colpita da una grave malattia al colonm è morta perché i sanitari le avevano rifiutato le cure ritenendole dannose per il feto.Accolto da una raffica di critiche da parte del mondo cattolico, dopo le modifiche apportate oggi attraverso gli emendamenti adottati, il documento approvato dall’Assemblea è stata ribattezzato ‘Il diritto all’obiezione di coscienza nel campo delle cure mediche legittime’.Fonti: feminist news, bliz.it, consiglio d’europa