RACCONTI & OPINIONI

Vandalismo governativo, è crollata la giustizia, è crollata la cultura, sono crollati i diritti, ora la storia


Barbari a Pompei  Tremila d.C., benvenuti barbari. Persino il Vesuvio si era fermato davanti a lei, la lava l'aveva sepolta ma pure protetta, e dalla sua coltre incandescente era arrivata sino a noi, Pompei. Come un prodigio era così riemerso il suo volto incomparabile - rosso pompeiano - il Tempio di Apollo, l'Anfiteatro, la Casa dei Vettii, i Granai del Foro, la Via Abbondanza, il fantastico mosaico Cave Canem, le Terme, il dio Priapo dal famoso pene oggetto di inesausta meraviglia. Erano riemersi quei 75 ettari di inestimabili Tesori che si chiama Pompei, Bene dell'Umanità, un patrimonio archeologico unico, il museo all'aperto più grande del mondo, meta di visitatori da ogni parte della terra. Bene, ieri di mattina presto, verso le 7,30, un pezzo di quella Pompei è crollato; lo sappiamo ora, è andato in polvere - sì, demolita! - l'intera Domus dei Gladiatori, la "palestra" dove si allenavano quegli atleti di circa tre millenni fa. Capite, c'è piovuto sopra, l'acqua si è infiltrata; capite, il tetto era stato rifatto dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e, capite, era stato rifatto non proprio secondo i canoni dovuti a un Bene dell'Umanità. Capite, c'è piovuto.Pompei - dicasi Pompei - lasciata andare in rovina, abbandonata, maltrattata, in degrado, calpestata: non siamo qui a dirlo adesso, come tutti. Da anni le denunce sul vandalismo di Stato a Pompei e dintorni si susseguono e si sprecano, nel senso che cadono a vuoto; dopotutto Bondi non c'ha tempo da perdere; dopotutto l'onnipresente Protezione civile ci ha fatto sopra una (del tutto inutile) commissione... Allarme Pompei, tremila d.C., era Ruby. Mrc07/11/2010