RACCONTI & OPINIONI

Questo saccente porporato in realtà non ha studiato nulla al di là della sua polverosa Bibbia


Il cardinal Bertone la smetta di prendere in giro gli italiani Non è la solita battuta su Berlusconi. E' una invettiva, forse un po' indiretta contro il cardinal Bertone che ieri ha avuto il coraggio di dire che le scuole cattoliche non sono scuole private ma scuole pubbliche non statali, ovvero paritarie. Siamo all'assurdo. Si gioca sui termini, ovviamente. Un gioco sporco, sulla pelle di quei milioni di genitori che se non ci fosse la scuola pubblica non saprebbero come provvedere ad un bene primario come quello della cultura per i loro figli. Un gioco che venendo da una autorità così “alta" è veramente di bassa lega. Ma come si permette il segretario di Stato del Vaticano di tirar fuori un argomento del genere? Quali affari deve difendere? Ma lo sa l'illustre cardinale che cosa è una scuola pubblica? Una scuola pubblica è un luogo in cui l'insegnamento c'è a prescindere dal colore della pelle, dalla credenza religiosa e dalla differenza di censo. Ed è un insegnamento che non ha barriere di contenuto. E' un insegnamento universale. Questo saccente porporato, "occorre utilizzare la dizione corretta", dice, in realtà non ha studiato nulla al di là della sua polverosa Bibbia. Non conosce la storia e, soprattutto, non conosce il diritto pubblico e la lotta che i popoli hanno fatto per avere un bene così prezioso come l'insegnamento aconfessionale. Con le rette che si pagano nelle scuole cattoliche, dove non si insegna certo che cosa è la religione islamica, per esempio, molti non potrebbero nemmeno consultare l'orario di ricevimento dei professori. Si vergogni monsignor Bertone di esibire queste prese in giro. Dire che le scuole cattoliche sono scuole pubbliche non statali è lo stesso esercizio retorico, del tutto immaginifico, che si può fare sulla differenza tra l'islam e il cristianesimo: il cristianesimo è la religione islamica con un diverso profeta. Fabio Sebastiani