RACCONTI & OPINIONI

Cinema. Io sono con te, di Guido Chiesa. Ricostruita una Galilea fatta di visi e precisa quotidianità


Maria di Nazareth, madre di Gesù. Vero cuore del Cristianesimo  La vita di Gesù in versione laica. Con un'audacia insuale nel cinema, in particolare italiano, Guido Chiesa - affiancato, anzi guidato, dalla scrittura femminile di Nicoletta Micheli - tenta l'impensabile e fa un magnifico centro. Con Io sono con te riscrive la nascita e l'adolescenza di Gesù osservandole dal punto di vista di sua madre, Maria. Una giovanissima pastora, capace per istinto interiore di allevare il suo nato secondo i semplici princìpi dell'amore e del rispetto. Non ha studiato e nella famiglia del suo sposo, il vedovo Giuseppe, segue senza lamenti le regole che vogliono le donne assoggettate alle decisioni degli uomini. Ma non perde mai di vista le sue ispirazioni di fondo, quelle che la guidano nelle relazioni con gli altri e con la natura. Rispetto e amore. Così cresce il suo piccolo figlio, libero di sperimentare nella vita, di conoscere il pericolo, di provare le proprie forze, sostenuto costantemente dalle braccia invisibili del cuore materno. Mentre la comunità maschile sparge sangue per onorare gli dei, Gesù eredita la libertà di pensiero di sua madre. Quella che gli permette di porsi domande quali: perché uccidere? Davvero dio può chiedere all'uomo una cosa tanto crudele? Laico, ma cristiano, il punto di vista di Chiesa: pronto a recuperare del cristianesimo la centralità della figura femnminile, materna, come origine del tutto e principio di salvezza. Con pochi mezzi, ma moltissima arte, Chiesa ricostruisce una Galilea fatta di visi, vestiti, stretti panorami, precisa quotidianità. Ci permette così di entrare nel vivo della vita dei pastori, di diventarne in un qualche modo fratelli e sorelle, a discapito del tempo e dello spazio. E soprattutto, ci dona la visione della "grazia", quello status interiore che Maria ha potuto coltivare e tramandare per merito dell'amore. E lecita - e bellissima - diventa la domanda che i saggi si pongono, di fronte all'eccezionalità del fanciullo suo figlio: è così per volere di dio o grazie all'amore della madre? Con Io sono con te, Chiesa e Micheli (anche autrice del soggetto) ci restituiscono l'essenza di uno sguardo che sa trasformare la religiosità in un bene intimo, terreno, capace di entrare in armonia con l'universo. Davvero un gioiello, questo film, per coraggio di pensiero e pulizia di sguardo.Roberta Ronconi 19/11/2010leggi www.liberazione.it