RACCONTI & OPINIONI

Il disagio della classe media: firma condizioni di pagamento che poi non è in grado di rispettare


Assegni, cambiali, rate. Italiani sempre più protestatiNon passa giorno nel nostro Paese senza che qualche importante istituzione economica o di ricerca non metta in guardia sul crescente impoverimento degli italiani. Questa volta è il turno dell’Istat, secondo il quale nello scorso anno il 2,5% dei nostri concittadini non è riuscito a rispettare le scadenze di pagamento, mandando protestati assegni e cambiali per un importo medio di 2.784 euro (+6,2% rispetto al 2008). Questi dati sono frutto del lavoro dell’importante istituto statistico italiano venuti alla luce nel recente Rapporto sulla coesione sociale, poi rielaborati dall’agenzia stampa Adn Kronos. In testa a tutte le regioni in questa certo non invidiabile gara sta il Lazio, dove la percentuale sale al 4,3% per un ammontare di 3011 euro. Al primo posto per gli importi c’è invece una regione ricca come il Trentino Alto Adige con 3960 euro ma anche con il più basso tasso di protesti. I pagamenti inevasi riguarderebbero infatti più gli assegni che altre modalità di pagamento, per una percentuale del 58,3%. Ad aver emesso un assegno scoperto è stato lo 0,8% degli italiani, per un importo medio di 4.800 euro. Rispetto allo scorso anno la cifra media registra un notevole incremento (+11,2%) ma il numero dei protestati resta sostanzialmente stabile. Il fenomeno degli assegni scoperti vede ancora al primo posto tra le regioni, per numero di persone, il Lazio (2,3%) per un importo medio di 3.877 euro; mentre al primo posto per importo medio si classifica ancora il Trentino Alto Adige con un importo medio di 10.122 euro. Per quanto riguarda invece vaglia cambiari e tratte accettate il termine di pagamento non è stato rispettato dall'1,5% degli italiani, per un importo medio pari a 1.713 euro. Rispetto al 2008 il valore medio dei protesti cresce del 7,9% mentre la percentuale rispetto alla popolazione resta invariata. L'importo complessivo dei pagherò e vaglia non pagati ammonta al 37,3% del dato totale dei protesti levati. In testa alla classifica delle regioni per questo tipo di protesti stanno Campania e Puglia con il 2,4%. Agli ultimi posti in termini percentuali si posizionano il Trentino Alto Adige, dove allo stesso tempo si registrano le cifre più elevate, con un importo medio di 2.234 euro. Infine per quanto riguarda le tratte non accettate, i protesti hanno interessato lo 0,1% della popolazione, per un importo medio di 2.209 euro. Anche in questo caso le cifre più elevate si registrano nel Trentino Alto Adige, con 3.900 euro in media, dove però si concentra il minor numero di casi. Al top invece la Campania dove la percentuale arriva allo 0,3. Insomma tante cifre che ancora una volta stanno ad indicare il malessere di una popolazione che pur di vivere come una volta, e parliamo in questo caso soprattutto di una classe media sempre più impoverita, è disposta ad accettare condizioni di pagamento che poi non è in grado di rispettare.Vittorio Bonanni 27/12/2010leggii www.controlacrisi.org