RACCONTI & OPINIONI

Ma siamo in minoranza in Italia a pensarla così. E il discrimine tra la civiltà e la barbarie oggi imperante


Meglio una vita da pecorari che un giorno da ladroni  Il governo della difesa dell’Italianità manganella i pastori sardi. I proclami della difesa del made in Italy, delle produzioni locali di qualità, della filiera corta sono stati completamente smentiti dalle manganellate a Civitavecchia contro i pastori che reclamavano rispetto e dignità per il loro settore. Non essendo lombardi o veneti, e non avendo quindi diritto a speculare sulle quote latte con i soldi di tutti gli italiani e con la benedizione della Lega, gli isolani sono stati respinti come degli appestati dal superitaliano Maroni. Ma, chi difende Maroni? Gli abbacchi ungheresi, il latte polacco o cinese, le caciotte albanesi importate dalle ditte italiote in cerca di facili affari in giro per il mondo? Nell’Italia dei Marchionne che cancellano i diritti, viene cancellato proprio il primo diritto riconosciuto dalla costituzione, dopo quello al lavoro: quello della libera espressione e della libertà di manifestare. Ai pastori botte, agli studenti il divieto di uscire di casa e agli speculatori la libertà di ammazzarci con le emissioni inquinanti come quelle che ieri infestavano il cielo di Civitavecchia proprio mentre i barbari invasori sardi venivano respinti dalle milizie maroniane. Agli operai contratti trasformati in coriandoli all’insegna della competitività e nelle società capitoline piante organiche che si allargano come gli elastici delle mutande. Quanto accaduto ieri a Civitavecchia ben spiega l’Italia di oggi. Quanta paura fanno i pastori che non vogliono trasformarsi in pecoroni? Troppa, visto che le uniche pecorelle coccolate restano quelle che transitano e pascolano per Arcore….29/12/2010