RACCONTI & OPINIONI

La Corte ha ritenuto ammissibile anche il quesito sul legittimo impedimento. Si vota entro giugno


Sì ai referendum su acqua e nucleareAcqua, nucleare e legittimo impedimento: si va alle urne. La Corte costituzionale ha dichiarato ammissibili quattro quesiti referendari sui sei presentati. A passare sono state due delle proposte del Forum dei movimenti dell’acqua contro la privatizzazione del servizio idrico, il no all’atomo targato Italia dei valori e il referendum per l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento. La Consulta ha invece bocciato il quesito per la ripubblicizzazione degli acquedotti sostenuto dall’Idv e la seconda proposta del Forum. A breve verranno rese note le date in cui si terrà la consultazione popolare. «La giornata di oggi segna una tappa importante del percorso referendario per la ripubblicizzazione dei servizi idrici - dice Paolo Carsetti, segretario del Forum dei movimenti per l’acqua -. Siamo soddisfatti del risultato. Nonostante una delle nostre tre proposte non sia passata, l’impianto regge uguale". La Consulta ha ammesso il primo quesito proposto dal Forum, che chiede l’abrogazione del decreto Ronchi, in particolare dell’articolo 23 bis della legge 133 del 2008, che restringe i margini della possibilità di una gestione pubblica ed accelera il processo di privatizzazione. Semaforo verde anche per il terzo, che riguarda invece l’abrogazione di una parte dell’articolo 154 del decreto ambientale (152/2006) che determina la costruzione della tariffa. «Chiediamo l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito” - dice Carsetti - che ha a che fare direttamente con la possibilità di fare profitti sull’acqua»."Il via libera ai referendum sull'acqua e il nucleare consente di prefigurare un rovesciamento delle politiche liberiste con cui è stata affrontata finora la crisi". E' quanto rileva il segretario nazionale del Prc/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, in una nota in cui esprime "l'apprezzamento" per l'ammissione dei quesiti referendari da parte della Corte Costituzionale. "La decisione della Consulta - sostiene il leader del Prc - consente di avviare da subito una grande campagna referendaria che prefiguri un rovesciamento in senso democratico delle politiche relative alla crisi. Ciò si può realizzare attraverso la demercificazione e il rilancio del valore di bene comune dell'acqua pubblica - conclude Ferrero - E intraprendendo la strada delle energie alternative che potrà aprirsi col sì al quesito contro il nucleare".13 gennaio 2011