RACCONTI & OPINIONI

Pubblichiamo una lettera inviata da un comune cittadino di Roma ai Parlamentari dell'opposizione parlamentare


PER CACCIARE BERLUSCONI, DIMETTETEVI TUTTI!  Gentile direttore, questo è il testo di un appello da me inviato a decine di parlamentari.Spero in una sua benevola condivisione, al fine di renderla pubblica ad una cerchia più vasta dei miei pur numerosi amici On. Deputato, On. Senatore, il senso di disgusto che ormai si è impadronito della maggioranza del Paese e dei suoi cittadini è un dato difficilmente contestabile. Credo di rappresentare bene un comune sentire della gente se mi permetto di dire che si è superato il limite del sopportabile, del perdonabile, del tollerabile. Mai la Politica istituzionale aveva toccato livelli così bassi, intossicata da una prassi indecente, da tale disprezzo per le persone, per l'onore ed il decoro delle istituzioni, per ogni cosa che non sia il proprio personale tornaconto. Si è perso il senso del limite, di ciò che non deve essere fatto, a nessun costo, per nessun motivo. Si è smarrita la distinzione tra cittadinanza e sudditanza, tra Legge e Potere, tra Bene e Male. Mai mi sarei aspettato di dover vivere, dopo i miei cinquant'anni, una fase così indegna, così insulsa, così incredibilmente negativa (mentre lo scrivo stento a crederci, mi sembra un incubo) della vita sociale e politica, individuale e collettiva di questo Paese. Ho attraversato le dure e sofferenti fasi che hanno segnato, nel bene e nel male, l'Italia dagli anni sessanta alla fine del secolo. Ho vissuto con rabbia e gioia, stupore e speranza, rassegnazione e razionalità tutto quello che è successo in quasi 50 anni di vita personale e sociale. Ho partecipato, come milioni di altre persone, alla vita di questo Paese, grazie alla politica, al volontariato, al sindacato, a tutto quello che di bello ho trovato intorno a me. Ora mi trovo però ad interrogarmi: come è possibile tutto ciò, come è potuto accadere? Non ho una risposta, e non ne vedo all'orizzonte, almeno non ne vedo nessuna di alto profilo, di sicuro spessore. Solo pezze per rattoppare uno straccio ormai lacero, nessun progetto di rifondazione, di ricostruzione di questo Paese, che pur ne avrebbe bisogno più dell'aria che respiriamo. Ho però una speranza ed una proposta, che spero condividiate in molti, a livello Istituzionale: credo fermamente che sia arrivato il momento di fare un gesto di forte ed intenso Valore Istituzionale. Ormai il Presidente del Consiglio è in guerra con il Paese, con i suoi cittadini, con le sue Istituzioni. Però le Regole sono state violate, e quindi questa guerra non ha più una logica, un inizio ed una fine, un motivo conduttore, una spiegazione generale, una storia. Questa guerra è diventata autodistruzione. Questa guerra però può continuarla solo altri si prestano al suo gioco, quello del batti e ribatti, della macchina del fango, delle interrogazioni davanti ad un Parlamento deserto, dei voti di sfiducia in cui l'opposizione stranamente continua a collezionare assenze incomprensibili. Se la matematica non è una opinione 314 voti sono la metà meno 1 della maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati, e quindi non spiega l'incapacità dei 316 ad essere presenti al momento necessario ed opportuno. Per noi normali cittadini queste assenze sono difficilmente giustificabili, non riusciamo a sapere quello che non ci viene detto. Dicevo, la mia speranza la mia proposta: dimettetevi in massa, peggio di così è difficile, direi impossibile. Se non è possibile tecnicamente, materialmente o altro, allora astenetevi dal partecipare alla vita (si fa per dire) istituzionale. Presentatevi in aula e poi uscite, sempre. Disertate le commissioni, ogni volta, bloccate tutto. Smettete di fare proposte che allunghino la vita di questo Governo, non traccheggiate sulla possibilità di migliorare questo Federalismo rozzo ed egoista. Ci sarà sicuramente una prossima occasione per farne uno migliore. Lasciatelo solo! Cominciate a parlare con la gente sul futuro, iniziate a costruire una nuova idea di questa Italia senza Berlusconi ed il berlusconismo, senza escort e soldi facili, senza Bunga Bunga e nuovi oscuri Previti, una nuova Italia fatta invece di ideali e progetti, di speranze ed ambizioni positive, in cui il bene generale torni finalmente a prevalere sull'egoismo individuale, anche della Politica e dei politici. La gente, i cittadini, noi tutti abbiamo bisogno di vedere che la vostra indignazione è vera, non è propaganda pre-elettorale.  Se riuscirete ad interpretare questo sordo brusio che viene dalla società vera, allora potremo guardare fiduciosi a domani. Se invece prevarrà la tentazione di usare la disperazione e il disgusto della gente per rafforzare il vostro piccolo o grande potere, allora ci attendono (e vi attendono ) giorni assai tristi. Rispettosamente. da Maurizio Buzi Romapubblicata su "lettere a il manifesto.it"