RACCONTI & OPINIONI

Il comitato promotore del referendum chiede di accorpare la consultazione con le elezioni amministrative


Acqua pubblica, in marcia verso il referendum Accorpare la consultazione referendaria sull’acqua alle prossime elezioni amministrative che si terranno a primavera e approvare in Parlamento una moratoria sulle scadenze del decreto Ronchi sui processi di privatizzazione e quelle del decreto Calderoli sull’abolizione degli Ato. Sono le principali richieste che il Forum dei movimenti per l’acqua, a cui fa capo il comitato referendario “Due sì per l’acqua bene comune”, fa alle istituzioni in attesa che venga resa nota la data in cui i cittadini saranno chiamati a esprimere il loro parere sulla ripubblicizzazione degli acquedotti. Una proposta che è stata, di fatto, formalizzata con una lettera inviata a Silvio Berlusconi, al ministro dell’Interno Roberto Maroni e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Se in questo momento si apportassero modifiche al decreto Ronchi si aprirebbero delle problematiche giuridiche - spiega il giurista Stefano Rodotà -, poichè le logiche dei quesiti referendari dovrebbero essere trasferite sulle nuove norme». Per quanto riguarda invece la richiesta di accorpamento delle due date, si tratta, secondo Paolo Carsetti, segretario nazionale del Forum dei movimenti per l’acqua, «sia di contenere la spesa pubblica, che di   permettere una maggiore affluenza alle urne nel rispetto della partecipazione democratica». E nella marcia di avvicinamento alla consultazione popolare, sono tante le iniziative di sensibilizzazione in programma previste dal movimento pro-acqua pubblica: oggi e domani sono previsti in tutta Italia eventi e banchetti a favore della campagna di autofinanziamento; il 17 e 18 febbraio a Sanremo, in occasione della celebre rassegna dedicata alla canzone italiana, si terrà un festival dell’acqua; il 26 marzo Roma sarà invece teatro di una manifestazione nazionale sui beni comuni. Annunciato anche un carro dedicato all’acqua bene comune per il carnevale di Viareggio. «Non ci lasceremo scippare i referendum sull’acqua - ribadisce Carsetti, segretario - la volontà degli elettori è quella di andare a votare per la ripubblicizzazione. Non ci dimentichiamo che i referendum sono stati sottoscritti da un milione e mezzo di cittadine e cittadini». A fargli eco è Rodotà che ricorda come mai nella storia repubblicana italiana si sia registrato un successo del genere. «Si tratta di un’iniziativa partita completamente dal basso, che cambia l’agenda politica: al di là dell’acqua - ha precisato Rodotà - all’ordine del giorno viene posta la questione dei beni comuni».  Rossella Anitori