RACCONTI & OPINIONI

Alla Videocon un drammatico spaccato di questa Italia martoriata dalla delinquenza dei poteri politici e industriali


LORO FANNO LA CRISI E I LAVORATORI LA PAGANO, IERI UN ALTRO SUICIDIO  Videocon è una fabbrica ex gruppo Thomson seconda nel Lazio dopo la Fiat. Cinescopi per tv. Negli anni d'oro, fine settanta primi ottanta, contava quasi 3000 dipendenti. Scesa dopo varie ristrutturazioni a 1300 dipendenti, fu venduta qualche anno fa a un gruppo indiano che ottenne cospicui finanziamneti regionali per avviare una produzione che non si è mai realmente avviata. Cosi piano piano si è arrivati alla pratica e progressiva dismissione dell'impegno degli indiani che se la sono praticamente squagliata lasciando creditori insoluti, motivo tra l'altro che crea difficoltà per i nuovi gruppi che vorrebbero subentrare. Gli operai sono praticamente in cassa integrazione a rotazione da circa tre anni e lavorano poco ed in pochi. La vertenza è culminata l'autunno scorso quando gli operai, nonostante qualche sindacato, hanno occupato per un paio d'ore, e per la verità più di una volta, la vicina A1. Sono arrivate ventidue sanzioni consitenti in 15 giorni di arresto trasformati in 3750 euro di multa. Recidiva di due anni pena la sanzione penale con l'aggravante. Sappiamo che sono in arrivo altre 180 notifiche per un totale di 200. In questa lenta sofferenza, nel disinteresse generale del governo, ci sono stati due suicidi in Videocon: il primo a fine marzo dell'anno scorso, il secondo oggi. Ancora una volta i lavoratori pagano il prezzo della crisi, per quanto ancora ci chiediamo deve avvenire tutto questo? Sebastiano Salis seg. Rifondazione Comunista - Anagni11/02/2011