RACCONTI & OPINIONI

Il film “Le vite degli altri” programmato su RAI2 per fornire argomenti al loro capo?


LE VITE DI SILVIO  Una similitudine che può costar cara a Silvio Berlusconi quella tra la sua vicenda personale e quella degli intellettuali perseguitati dalla STASI. Il film “le vite degli altri” racconta infatti delle indagini svolte su una coppia nella Berlino est a cavallo tra anni ’70 e ’80. Un intellettuale convive con una bella attrice di teatro il cui talento e le cui grazie colpiscono ed attraggono un po’ troppo un vecchio e grasso Ministro che riesce ad avere una storia di sesso con la giovane e bella attrice.  Per trovare qualcosa contro il compagno dell’amante, il Ministro ordina alla STASI di spiare l’intellettuale che in effetti fa filtrare in Occidente un duro articolo contro il regime ma che è salvato dal generoso silenzio si un agente della STASI. Dunque, a parte l’agente che si sacrifica per la libertà del sorvegliato, con quale dei personaggi il Presidente del Consiglio ha affinità e può tentare un paragone? Con il giovane intellettuale che si batte per la libertà d’espressione e di circolazione delle idee, simbolo di tutti coloro che hanno strumenti intellettuali per scagliarsi contro l’oppressione di un potere, arrogante, asfissiante, cupo e grandemente meschino?  Una mediocrità ben resa dallo squallore della relazione tra un vecchio potente e una giovane attrice attirata anche dalla disponibilità di droghe. Non vorrà forse Berlusconi paragonarsi proprio all’attrice tossicodipendente che non ha gli strumenti caratteriali per evitare di cedere alle pressioni del potere? Senza snaturare troppo il film, notiamo come il personaggio negativo sia il Ministro che usa il suo potere per avere un giovane corpo di cui s’è invaghito. Un uomo tutt’altro che bello, anziano e mediocre, rozzo e semianalfabeta che interpreta il rapporto con l’altro sesso in modo simile a qualcuno di nostra conoscenza Un uomo pronto a promettere favori e a minacciare disgrazie pur di possedere sessualmente una ragazza che, altrimenti, mai sarebbe finita tra le di lui braccia. Un uomo che scopa nella macchina blu pagata coi soldi dei contribuenti, un uomo che passa i suoi giorni tra sfarzi e lusso al contrario dell’intellettuale che abita un modesto appartamento di città. Un uomo che promette avanzamenti di carriera ai funzionari della STASI che riusciranno ad incastrare un avversario, un uomo pronto alla menzogna e alla macchinazione per eliminare chi ostacola le sue brame.Sono certo che a gran parte della popolazione tutto ciò sfugge ma il Cavaliere non poteva scegliere film peggiore al quale legare il proprio destino simbolico. Nicola BertiniDa "lettere al manifesto"