RACCONTI & OPINIONI

Di questo passo, la paura è che, dopo gli innocenti cani randagi, colpevoli solo di aver incontrato esseri umani “bastardi....


Gli animali e gli umani incivili «Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali». Questa provocatoria frase del filosofo tedesco Adorno, costretto dal nazismo a fuggire negli Stati Uniti, mi torna in mente da qualche giorno, probabilmente a causa di recenti episodi ai danni di animali. «Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali». Questa provocatoria frase del filosofo tedesco Adorno, costretto dal nazismo a fuggire negli Stati Uniti, mi torna in mente da qualche giorno, probabilmente a causa di recenti episodi ai danni di animali. In particolare, una dura polemica è scoppiata a seguito delle parole della sorella del Ministro Tremonti, Angiola, consigliere di minoranza a Cantù, secondo cui i cani randagi detenuti nei canili, qualora non adottati entro breve tempo, sarebbero da abbattere, per consentire un risparmio alla pubblica amministrazione ed anche a causa del fatto che questi animali «porterebbero malattie». Se non si trattasse di un intervento che pretendeva di essere serio, una simile sconceria sarebbe stata da commentare con una fragorosa pernacchia, ma, poiché gli amministratori italiani sono sempre pronti a mettere in campo iniziative a danno degli animali, giusta è stata l’alzata di scudi del mondo animalista, con proteste virtuali e concrete contro la consigliera lombarda. Chiamata in causa Angiola ha provato a negare tutto, gridando al solito complotto ordito ai danni del fratello, peccato solo che il giornale a cui aveva rilasciato l’intervista abbia confermato le sue incredibili parole. Al di là delle spiegazioni, rimaniamo interdetti di fronte a tanta insensibilità ed arretratezza culturale. Continuiamo, infatti, a dover proporre battaglie di retroguardia in un Paese, nel quale, ancora nel 2011, si devono difendere cani randagi dal rischio di essere soppressi (senza che i sindaci, responsabili legali degli animali, attuino serie campagne contro l’abbandono degli animali), si devono tutelare lupi da barbare uccisioni (come se non si conoscesse l’importante funzione ecologica ed economica di questi animali), ci si deve battere contro prolungamenti della stagione venatoria in contrasto con le normative europee e contro un bracconaggio particolarmente aggressivo, troppo spesso tollerato da forze politiche colluse. I dati sul randagismo per il Lazio indicano, nell’anno 2009, 7.681 ingressi nei canili sanitari e 4.767 sterilizzazioni di gatti, con una quota di cani randagi nell’intera regione stimabile in 60.000 animali, dei quali oltre 5.000 nella sola Roma. Tornando al caso Cantù, si parlava di risparmio per le casse comunali (pari alla risibile cifra di 18 mila euro, su un bilancio di 48 milioni di euro). Di questo passo, la paura è che, dopo gli innocenti cani randagi, colpevoli solo di aver incontrato esseri umani “bastardi”, in un domani non troppo lontano possa toccare ai detenuti nelle patrie galere, per poi magari passare ad etnie e gruppi sociali considerati un costoso peso per la società. E forse comincio a comprendere perché la provocatoria citazione di Adorno, drammaticamente, mi ronza in testa da qualche giorno....  poiché, questo è certo, chi non ha rispetto verso gli animali, non potrà mai averlo verso gli esseri umani.Alessandro Polinori (Terra Lazio) www.terranews.it