RACCONTI & OPINIONI

Osservatorio sull’ideologia contemporanea, fatti oggettivi per osservare da dentro l'ideologia del capitale sui media


Bric-à-brac perché si parlerà di argomenti diversi e disparati, ma anche perché la cosiddetta “società dell’informazione” si presenta sempre più come un’immane raccolta di prodotti ideologici male assortiti e spesso scadenti. Non si farà dunque distinzione tra documenti appartenenti al registro elevato e “materiali minori”: un libro, un articolo, una notizia, una pubblicità, un evento, echi del rumore che ci arriva dai “dibattiti” che il sistema mediale imbastisce di continuo, frammenti trascinati a noi casualmente dal diluvio informativo … Ognuno di questi “oggetti” sarà occasione per esercitare la critica dell’ideologia capitalistica contemporanea. LEZIONE DI ANTROPOLOGIANulla rassicura la borghesia quanto rilevare la discrepanza tra la grandiosità degli ideali socialisti e la miseria della loro realizzazione, oppure quella tra le buone intenzioni dei rivoluzionari e la loro cattiva condotta. In entrambe le specialità il “Corriere della sera”, giornale infatti molto rassicurante, eccelle da sempre.Come esempio della seconda di queste strategie retoriche, segnaliamo un caso notevole. Il 21 gennaio 2011 il lettore del quotidiano milanese poteva trovare nella pagina dei commenti (con ampio richiamo nel taglio basso di prima pagina – dicesi prima pagina!) un articolo che riguarda il nostro compagno Paolo Cacciari, fratello del più noto Massimo, filosofo e per molti anni sindaco di Venezia [Giangiacomo Schiavi, Il contrappasso di Cacciari junior che sfratta l’inquilina precaria,“Corriere della sera”, 21 gennaio 2011, p. 56].Paolo Cacciari – vi si legge – doveva trovare una casa al figlio, come il padre attivo militante della sinistra radicale veneziana, e così «si è comportato come i padroni avversati di un tempo»: avrebbe cioè sfrattato da un appartamento di sua proprietà l’attuale affittuaria, «una donna con due figlie, lavoratrice precaria, contratto Cococo». Dunque sono lontani i tempi in cui «cantava “Avanti popolo” e distribuiva volantini davanti alle fabbriche di Marghera». Ora è «meno puro e meno duro », ora sfratta gli inquilini (e anche il “Corriere” – sia detto per inciso – non sembra più lo stesso: pensate, si preoccupa perfino degli sfrattati e delle lavoratrici precarie!).Nello sfrattare qualcuno da casa propria comunque – precisa Schiavi – non c’è niente di male («la proprietà non è mica un furto, perbacco»); a meno che a farlo non sia un «(presunto) irriducibile di sinistra» che, insieme al figlio beneficiario del suddetto sfratto, era solito organizzare occupazioni e volantinaggi a difesa degli sfrattati. «Nemesi della vita» commenta gravemente l’autore dell’articolo, che conclude la propria parabola con una pensosa nota ispirata a un crudo realismo antropologico: il caso Cacciari «spiega meglio di un trattato di sociologia il comportamento umano:quando si tratta di difendere un interesse personale, destra e sinistra non esistono più».La morale è chiara. Non fidatevi dei rivoluzionari. Mandano voi sulle barricate e poi regalano la casa al figlio. A Venezia, per giunta! Vi riempiono la testa di paroloni e di speranze e alla fine – guardate! – sono come tutti gli altri: appena possono sistemano se stessi e i figli, proteggono i loro interessi e la loro “roba”.Che brutta cosa, la vita! Sembra uscita da un articolo del “Corriere della sera”. Toni MuzzioliDa Lavori in Corso – periodico online dell’Associazione culturale PuntoRosso