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Post n°7069 pubblicato il 14 Novembre 2012 da cile54
Sulcis: esplode la rabbia operaia, ministri scappano in elicottero Esplode la rabbia operaia nel Sulcis piegato dalla disoccupazione e dall'inedia del Governo che ha lasciato chiudere le fabbriche del territorio. Oggi e per tutto il giorno ci sono stati scontri tra le forze dell'ordine e gli operai che presidiano gli ingressi della grande miniera di Serbariu occupata questa mattina in occasione della venuta dei ministri Passera e Barca. Gli operai sono ex minatori che furono assunti dalla Rockwool, azienda nata dopo la chiusura delle miniere di Iglesias, ma che a sua volta è fallita. Gli operai, dopo alcuni anni di cassa integrazione, sarebbero dovuti essere ricollocati nelle iniziative di bonifica dell'Igea, ma i politici, hanno detto questa mattina i lavoratori, si sono "dimenticati delle promesse dell'anno scorso secondo le quali già da gennaio 2012 saremo dovuti rientrare al lavoro". Alla loro protesta si è poi unita quella di altri lavoratori di fabbriche chiuse come l'Alcoa di Porto Vesme. Per tutto il giorno quindi la tensione è stata altissima. All'esterno dell'area della miniera - scrivono le agenzie - la situazione ricorda la guerriglia urbana: sull'asfalto sassi e pietre di ogni dimensione, resti di petardi e fumogeni, mentre la strada di accesso e' bloccata da una montagna di materiali: un divano, una porta, ruote di camion e auto, uno scaldabagno e persino una vettura incendiata. E ancora: transenne divelte e pezzi di mobilio. La Polizia e i Carabinieri in tenuta antisommossa stanno ancora fronteggiando i manifestanti con l'obiettivo di disperderli con nuove cariche. Gli scontri all'esterno dell'area della miniera di Serbariu e il blocco delle strade hanno costretto la delegazione ministeriale a ripartire in elicottero per l'aeroporto di Cagliari Elmas. I ministri Passera e Barca e il sottosegretario De Vincenti si sono imbarcati su due velivoli, una della Finanza l'altro dei Carabinieri, atterrati nel campo sportivo adiacente alla miniera. Ad esprimere la solidarietà ai lavoratori sardi è Paolo Ferrero del PRC. "Il governo - dice Ferrero - risponde sempre più spesso coi manganelli, mandando le forze dell’ordine a reprimere ogni sacrosanta protesta. Per il lavoro nel Sulcis ci vogliono soluzioni serie e in tempi brevi, impegni concreti: lo stato deve intervenire direttamente con un piano per l’occupazione. Il tempo delle parole è finito". 13/11/2012 www.controlacrisi.org |
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Roma, 12 maggio 1977
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